Dal talent al successo, Piccolo G. si racconta: "Voglio portare la mia musica a un livello internazionale"

Ha partecipato ad ’Amici’ e un mese fa è uscito il suo nuovo singolo ’Laggiù’: "Anche quando in provincia mi sentivo giudicato non ho mollato ed è arrivato il successo"

Pollenza (Macerata), 27 dicembre 2023 – “Un ragazzo che scrive e canta". Si definisce così Piccolo G, al secolo Giovanni Rinaldi, cantautore classe 2000, originario di Pollenza. Ha partecipato alla scuola di "Amici" nel 2022-2023 e, dopo il talent show di Maria De Filippi, continua a fare musica, tornando ai generi dei suoni anni Novanta e sperimentandone di nuovi. Il 17 novembre è uscito il suo nuovo singolo ’Laggiù’. Ora sta lavorando al disco. "Il sogno più grande? Portare la mia musica a un livello internazionale. E scrivere parole per belle voci che le interpretino con sentimento", dichiara il 23enne.

Giovanni Rinaldi, in arte Piccolo G., è nato a Pollenza nel 2000. Ha conosciuto la sua compagna Federica (foto) nel talent show della De Filippi
Giovanni Rinaldi, in arte Piccolo G., è nato a Pollenza nel 2000. Ha conosciuto la sua compagna Federica (foto) nel talent show della De Filippi

Piccolo G, quando è iniziata la sua passione?

"Ho iniziato a suonare la chitarra a 11 anni, poi mi sono appassionato alla scrittura, abbinandola a melodie vocali. In pratica mi sono trovato, con la chitarra in mano, a unire le due cose. Ed è stato bello. Quando è uscita la mia prima canzone, ’Universo 7’, pubblicata su YouTube e con la copertina realizzata da un amico, avevo 16 anni".

In casa ’respirava’ musica?

"No, però vedevo mio padre Alessandro, insegnante delle elementari, appassionato di filosofia e arte, che legge e dipinge, scrivere tanto. Osservandolo, fin da piccolo, ho sempre pensato che si divertisse".

Da Pollenza a Madame, Izi, Ramazzotti. Come ci è riuscito?

"Sono stato molto costante; anche quando in provincia mi sentivo giudicato, sono andato avanti. Ho suonato nei locali e nei pub. In uno di questo sono stato notato da Ambro, un manager, che ha creduto in me fin da subito. È stato il mio mentore, con lui ho avuto i primi contratti discografici a Milano (dove vive tuttora, ndr) con Sony e Universal. Mandava la mia musica ovunque e a chiunque. Era il 2018. Abbiamo lavorato insieme un paio d’anni".

Perché il nome Piccolo G?

"Me lo porto dietro dai tempi della scuola. Mi è stato dato da una mia grande amica".

Com’è stata l’esperienza ad Amici?

"Una bella occasione. Inizialmente mi limitavo al rap, pensando dovesse essere la mia strada, ma grazie ad Amici ho scoperto che cantare non mi dispiaceva affatto. La musica leggera e quella autoriale mi hanno conquistato. Sono piaciuto a Maria De Filippi e sono entrato nella scuola. Tv e radio sono i migliori mezzi di comunicazione. Rifarei questa esperienza? Sì, la rifarei una volta, due no (sorride, ndr) perché è bella tosta, come la convivenza con altre persone. Ma è stata preziosa perché mi ha permesso di diventare più ’sciolto’, sensibile agli stimoli esterni. Ho potuto lavorare alla musica e al canto facendo lezione con grandi professionisti, ho capito ancora di più quanto fosse importante studiare, io che partivo da autodidatta".

Nel talent show ha anche conosciuto l’amore…la compagna di classe Federica Andreani, romana, anche lei cantante.

"Sì, ora viviamo insieme a Milano. Un valore aggiunto. È l’interprete del mio ultimo pezzo da autore. Per ora preferiamo dividere i nostri progetti, ma ci diamo forza a vicenda".

Progetti in cantiere?

"Canterò al Capodanno in musica firmato Radio Norba. In questo periodo, che è di stallo e creatività allo stesso tempo, sto cercando la mia dire zione artistica e mi sto imbattendo in suoni diversi. L’obiettivo principale è fare un disco. Inoltre lavoro come autore scrivendo canzoni per altri; a darmi lo spunto, le relazioni con le persone. Spesso parto anche da domande su cose astratte, a cui è difficile dare un nome. Parlo di vita e passione".

Che legame è rimasto con Pollenza?

"Un legame forte, con un gruppo solido di amici che sento spesso. Con la famiglia, con mio fratello. A Natale torno giù. Per chi è nato e cresciuto in un paese come me, è forte l’esigenza di stare in natura. Così, quando posso, cerco di fare una camminata in campagna e sui Sibillini".

Come vede il panorama musicale italiano?

"È pieno di idee interessanti, ma purtroppo al pubblico arriva il 3%. È normale e fisiologico che le novità in un primo momento vengano criticate. Ci vuole tempo affinché sfondino e trovino spazio".