Giornate d’autunno Fai Marche 2023, ecco le 47 proposte: dove e quando

Porte aperte a palazzi, chiese e monumenti; a Baia Flaminia di Pesaro si potrà accedere alla villa di Luciano Pavarotti

Ancona, 14 ottobre 2023 – C’è tutto un mondo intorno, cantavano i Matia Bazar: un mondo di storia, di bellezza e di sorpresa che le Giornate Fai d’autunno ci invitano a scoprire sabato 14 e domenica 15 ottobre. Saranno 47 le proposte in 28 località delle Marche: da Villa Giulia di Pesaro, dove Luciano Pavarotti accoglieva gli amici, al Parco storico Seghetti Panichi di Castel di Lama (Ascoli Piceno), fino a Serra San Quirico o Castrum Cerreti (Ancona) e Montefano (Macerata), sarà un weekend dedicato ai gioielli che a volte non conosciamo, pur vivendoci accanto.

Partiamo allora dal Colle San Bartolo, a Baia Flaminia di Pesaro , dove i soci Fai potranno accedere alla villa di Luciano Pavarotti, accolti anche dalla figlia Giuliana e da Stefano Gottin, presidente della Wunderkammer di Pesaro.

A Baia Flaminia di Pesaro i soci Fai potranno accedere alla villa di Luciano Pavarotti
A Baia Flaminia di Pesaro i soci Fai potranno accedere alla villa di Luciano Pavarotti

Nella sala dove il Maestro provava si affollano i ricordi: qui fiorirono anche alcuni fra i grandi duetti del "Pavarotti & Friends". Sempre a Pesaro, sul Colle Ardizio, sarà aperta Villa Severi, sede della Fondazione Meuccia Severi, con la sua incantevole collezione di opere d’arte dall’impressionismo al surrealismo fino al contemporaneo, mentre a Fano potremo immergerci nelle meraviglie della biodiversità visitando il Marine Center, laboratorio d’eccellenza, con la boa oceanografica Fortunae sentinella del mare.

Una perla da ammirare ad Ancona è la chiesa di Santa Maria di Portonovo, incastonata nella baia alle pendici del Monte Conero: a picco sul mare, venne costruita dai monaci benedettini tra il 1034 e il 1048, e il restauro di anni recenti l’ha restituita alla sua grazia antica.

Si affaccia al mare anche la Torre Clementina De Bosis che venne costruita nel 1716 per volontà di Papa Clemente XI: un luogo romantico come la figura del suo antico proprietario, Lauro De Bosis, scrittore, poeta e aviatore.

A Fabriano ci attende l’antica stazione ferroviaria con il museo della vaporiera che custodisce una raccolta di strumenti d’epoca, dal telegrafo alle macchine per trasmissioni, mentre a Senigallia si ricostruirà la storia del ghetto ebraico e domenica si potrà visitare pure la sinagoga.

Storie di uomini, storie d’arte e anche storie di lavoro, come al mercato ittico di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno): progettato in stile razionalista dall’ingegner Onorati, fu il primo in Italia organizzato con un avanzatissimo sistema di approvvigionamento delle acque e quattro pompe che mescolavano l’acqua di mare con l’acqua. Suggestivo e affascinante come la fornace Trevi (Hoffmann) di Serra de’ Conti (Ancona), risalente al 1880 e perfettamente restaurata, testimonianza di un’epoca in cui nelle Marche esistevano numerosi siti per la lavorazione delle argille, laterizi, calce e gesso.

Ad Ancona un focus speciale sarà dedicato alle opere dell’architetto Luigi Vanvitelli che progettò la Mole con il percorso della Marciaronda ma anche il riassetto e l’ampliamento della chiesa del Gesù.

A Urbino invece si verrà accolti del museo del Gabinetto di fisica dell’università, ubicato nel Collegio Raffaello, la più antica istituzione scientifica dell’ateneo: risale già alla seconda metà del ‘700 la ricca collezione di strumentazioni. Palazzo Cortesi a Macerata , un tempo di proprietà degli stampatori ufficiali della provincia, ‘svelerà’ i documenti risalenti ai moti rivoluzionari del 1831 che sono stati rinvenuti a sorpresa durante i lavori di ristrutturazione.

E per respirare un’atmosfera quasi fatata, si viaggerà verso i borghi come Cerreto d’Esi (Ancona) che sembra risalire addirittura al periodo immediatamente successivo alla caduta dell’Impero romano, o il Castello di Domo, frazione di Serra San Quirico , dove 117 abitanti fieri custodiscono una lunga eredità storica, e ancora Torre di Palme a Fermo, scrigno d’arte e di memoria.