Il Fai apre le porte della dimora di Pavarotti

A Pesaro si potrà visitare Villa Giulia, a Baia Flaminia, la residenza per oltre trent’anni del tenore. Ad accogliere tutti ci sarà la figlia

Il Fai apre le porte della dimora di Pavarotti

Il Fai apre le porte della dimora di Pavarotti

Sabato 14 e domenica 15 ottobre, anche nella nostra provincia tornano, come ormai da una dozzina d’anni, le Giornate Fai d’Autunno dedicate al patrimonio. Ampio ventaglio di scelta anche in questa edizione che coinvolge tutto il territorio e per la quale sarà possibile recarsi direttamente ai tavoli di accoglienza e rivolgersi ai volontari Fai, senza prenotazione preventiva. Tutti i visitatori potranno sostenere il Fai con un contributo suggerito a partire da 3 euro: "è una donazione per aderire alla missione della Fondazione e per garantire la sua costante azione di salvaguardia del patrimonio italiano di arte e natura". A Pesaro sono previste due aperture: Villa Giulia, a Baia Flaminia, la residenza per oltre trent’anni del tenore Luciano Pavarotti. Visita speciale con accoglienza della figlia Giuliana Pavarotti e di Stefano Gottin, presidente della Wunderkammer Orchestra di Pesaro; Villa Severi, sul colle Ardizio, sede della Fondazione Meuccia Severi, immersa in un grande parco con una raccolta d’arte voluta dalla fondatrice. In Urbino l’attenzione andrà alle strutture museali dell’Università, al Museo dei Gessi e all’Orto Botanico, entrambi custodi di patrimoni specialistici e differenti, e al Polo scientifico-didattico "Paolo Volponi" con tre rilevanti collezioni mineralogiche (Enzo Franchin, Emilio Sergio Lorenzini, Sergio Pegoraro) donate all’ateneo per un totale di oltre 4.500 campioni. A Fano è prevista l’apertura del Fano Marine Center, eccellente laboratorio di ricerca scientifica. E sul territorio: a Fossombrone la Casa Museo Quadreria Cesarini; a Pergola le due chiese di Santa Maria Assunta, una detta dell’Oratorio, e l’altra detta del Cimitero; a Lamoli l’abbazia di San Michele Arcangelo; a Canavaccio di Urbino la Pieve di Santo Stefano di Gaifa e la torre Brombolona; il borgo di Montefabbri; Serra Sant’Abbondio col suo Museo della civiltà appenninica umbro marchigiana.

f.b.