Bologna, 22 agosto 2023 – La morsa del caldo non si allenta sulle regioni del nord e del centro. Oggi e domani saranno diciassette le città in bollino rosso: Bologna - dove si toccheranno i 37 gradi - è da giorni fra queste, con, tra le altre, Firenze, Roma e Torino, mentre oggi per la prima volta sono classificate rosse anche Milano, Napoli e Genova. Proprio all’ombra della Lanterna sono attese temperature percepite pari a 45 gradi, sospinte verso l’alto dall’umidità.
![Oggi e domani sono 17 le città col bollino rosso: Bologna è tra queste](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/version/c:YTdmMmU4OWEtOTAwOS00:YjhhMGY2/oggi-e-domani-sono-17-le-citta-col-bollino-rosso-bologna-e-tra-queste.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
Una situazione che ha messo in allarme gli ospedali italiani: l’Ausl di Bologna ha attivato il protocollo di sostegno e-Care, che prevede periodiche telefonate agli anziani più fragili ed eventuali interventi di assistenza a domicilio. Il servizio fornisce informazioni su come mitigare gli effetti delle ondate di calore, ma è a disposizione anche per servizi di assistenza, per la consegna di farmaci e referti, e anche della spesa.
L’ondata di calore non si placherà fino a domenica, quando saranno ancora otto le città in bollino rosso. Le temperature sono previste elevatissime sia in Emilia (nella pianura modenese si toccheranno i 37 gradi), sia in Romagna (35 gradi attesi a Ravenna). Quelle che si prospettano saranno notti tropicali, con la colonnina del mercurio mai sotto i 22 gradi. La situazione è più sotto controllo ad Ancona, in bollino giallo – il cosiddetto livello di pre-allerta – insieme a varie altre città soprattutto del sud, dove il quadro delle temperature è meno grave che al nord.
Anche sulle montagne la preoccupazione è grande: sulla cima del Monte Cucco, al confine tra Umbria e Marche, sono stati registrati 25 gradi. Non una sorpresa considerando che lo zero termico è ormai posto a quota 5328 metri, due chilometri sopra quella che dovrebbe essere la media del periodo, e 500 metri al di sopra della vetta del Monte Bianco. Simili temperature fanno temere il peggio per i ghiacciai italiani - dove si è superato lo zero termico per la seconda volta in due mesi - e con essi per le riserve idriche che alimentano la pianura padana. Timori analoghi avvolgono anche il centro Italia: la siccità sta letteralmente prosciugando le riserve idriche dei laghi: il livello del Trasimeno è un metro e 37 centimetri sotto la media.
D’altronde i rilevamenti dei primi sette mesi dell’anno pongono il 2023 al terzo posto fra le annate più calde da quando si disponde delle misurazioni, alle spalle solo del 2016 e del 2020. Un record destinato probabilmente a essere superato.