Nei giorni scorsi sono stati accertati cinque nuovi casi di infezione da West Nile virus, relativi a cittadini residenti in diversi comuni della provincia di Modena (Soliera, Campogalliano, Bomporto, San Cesario e Fiorano). Con età che vanno dai 60 ai 90 anni, hanno sviluppato forme neuroinvasive a seguito dell’infezione e sono tutti ricoverati presso diverse strutture ospedaliere della rete provinciale.
Dall’inizio dell’anno sono 13 i casi confermati di malattia neuroinvasiva da virus West Nile.
Il virus West Nile è endemico, ovvero presente in maniera stabile, nella nostra regione e in quelle del bacino padano. Il suo ciclo di moltiplicazione si sviluppa fra alcune specie di uccelli e le nostre zanzare comuni (Culex spp.). L’uomo, come pure i cavalli, viene occasionalmente infettato tramite punture di zanzare e non è in grado di trasmettere l’infezione ad altre zanzare, né ad altre persone.
A differenza dei protocolli in essere per quanto riguarda i casi di Dengue e altri virus trasmissibili dalle zanzare, in questo caso non sono previste disinfestazioni nell’area di residenza del paziente in quanto il virus non è trasmissibile.
Il contatto col virus di solito causa un’infezione che decorre senza sintomi, in alcuni casi può però svilupparsi la malattia chiamata West Nile Disease, con sintomi evidenti che possono ricordare una sindrome influenzale e che durano pochi giorni. Tuttavia, sia pure di rado e soprattutto in persone debilitate, si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero in ospedale e che possono condurre a esiti permanenti o al decesso dei pazienti colpiti.
Soltanto pochi giorni fa, un uomo di 89 anni di Carpi, con patologie croniche preesistenti, è morto dopo aver contratto l’infezione dal virus West Nile. Era ricoverato all’ospedale Ramazzini.