
Arletti (Fd’I) attacca: "Il centrosinistra si mostra per quello che è: debole e disorientato". La replica di Depietri (Pd): "State facendo come a Bibbiano: aspettate la verifica dei fatti".
"Le dimissioni dell’assessore Alessandro Di Loreto certificano una verità che Fratelli d’Italia ha denunciato con chiarezza fin dal primo istante: il caso AMo non poteva essere derubricato a questione tecnica. È stata e resta una vicenda politica di assoluta gravità che ha investito nel pieno la giunta comunale a guida Partito democratico." L’attacco è di Annalisa Arletti, consigliere regionale e capogruppo FdI a Carpi. "Fratelli d’Italia aveva ragione e ha avuto il coraggio di dirlo a voce alta mentre altri tacevano o minimizzavano. La verità è che il Pd ora è nel pallone, con una giunta zoppa poiché Di Loreto aveva deleghe importanti e chi ci rimette è la città tutta". Solo quando "è stato messo con le spalle al muro, l’assessore coinvolto ha deciso di dimettersi, capendo che non poteva rimanere al suo posto. Non è bastato il buon senso: ci sono volute le pressioni politiche e mediatiche. Chi oggi finge stupore è complice del degrado istituzionale che si sta consumando a Carpi. Il centrosinistra che governa la città si mostra per quello che è: debole e disorientato. Non è questa la politica che meritano i cittadini".
Ad Arletti replica la segretaria del Partito democratico Daniela Depietri: "È ormai evidente che né a Fratelli d’Italia né alla consigliera Arletti sia mai interessato davvero il bene dell’Agenzia per la Mobilità o l’accertamento della verità. L’unico obiettivo è strumentalizzare vicende su cui la magistratura non ha ancora nemmeno preso in mano i documenti, e dove non esiste alcun registro degli indagati". Per Depietri è "un copione già visto, che ricorda il caso Bibbiano: creare un caso politico prima ancora che esistano i fatti. È un metodo che ci trova totalmente agli antipodi". Nel centrosinistra, "chi ricopre incarichi pubblici ha rispetto per le istituzioni e senso di responsabilità: ci si fa da parte anche in assenza di indagini, per tutelare il lavoro comune. La destra invece non si fa scrupoli a mantenere membri del Governo condannati".
E"come se non bastasse ora improvvisamente diventano tutti del Partito democratico: anche Alessandro Di Loreto, ex direttore dell’Agenzia, che non è mai stato nemmeno iscritto al Pd. Io, come altri, esprimo vicinanza umana sia a lui che a Stefano Reggianini, due persone che hanno compiuto un gesto responsabile facendo un passo indietro per il bene pubblico, non per obbligo ma per senso del dovere. Suggerisco a Fratelli d’Italia e alla Lega di prenderne esempio".