REDAZIONE MODENA

Luca Negrini (Fratelli d’Italia): "Ora servono minuziose verifiche sui conti di tutte le partecipate"

Il capogruppo in Consiglio Comunale non fa sconti: "Vanno riportati ’a casa’ i 500mila euro spariti. Ma dobbiamo anche avere la certezza che quanto accaduto sia davvero un caso isolato".

Il capogruppo in Consiglio Comunale non fa sconti: "Vanno riportati ’a casa’ i 500mila euro spariti. Ma dobbiamo anche avere la certezza che quanto accaduto sia davvero un caso isolato".

Il capogruppo in Consiglio Comunale non fa sconti: "Vanno riportati ’a casa’ i 500mila euro spariti. Ma dobbiamo anche avere la certezza che quanto accaduto sia davvero un caso isolato".

"Riportare a casa l’intero importo dell’ammanco – che ricordiamo essere arrivato a 513.000 per l’esattezza – deve essere la priorità. Così come dev’essere prioritaria, a seguito di questo scandalo, una verifica su tutte le partecipate, affinché si abbia la certezza che aMo sia un caso isolato. Certezza che, in questo momento, non si può dire di avere". Luca Negrini, capogruppo in Consiglio Comunale e presidente cittadino di Fratelli d’Italia, non fa sconti. "Le dimissioni a cui abbiamo assistito – dice Negrini – evidenziano che la questione è molto più grave di come si sia tentato di farla passare in prima battuta. E, al netto della parte di cui si sta occupando la magistratura – ambito nel quale non intendiamo entrare – vi è una necessaria attenzione da garantire ai cittadini, che oggi più che mai chiedono trasparenza. In questa vicenda esiste una chiara e innegabile responsabilità politica da parte del Partito Democratico".

"Stiamo ancora attendendo risposte ad alcuni accessi agli atti già presentati – affonda Negrini – e, nel frattempo, stiamo verificando la situazione delle altre partecipate. Sappiamo che il revisore dei conti dimissionario di aMo ricopre lo stesso incarico anche in altre partecipate e anche su questo riteniamo sia necessaria una verifica approfondita. Continueremo a lavorare per far luce su quanto questo sistema sia esteso e profondo, perché l’unico interesse da tutelare è quello della città".

"Al netto delle solite difese d’ufficio – sottolinea Negrini – non abbiamo ancora sentito un solo esponente del Pd dire come si intenda procedere per rientrare in possesso del più di mezzo milione di euro di fondi pubblici spariti nel nulla. Abbiamo depositato una mozione che chiede al Comune di avviare un’azione di responsabilità: chiederò in conferenza dei capigruppo che venga calendarizzata con urgenza, vista la gravità della vicenda. Ci aspettiamo che la maggioranza se realmente punta alla trasparenza in questa vicenda la voti favorevolmente, perché si tratta di un atto dovuto ai cittadini, che non può più attendere.

"Troppe questioni sono ancora in sospeso continua Negrini – a partire dalla totale assenza di verifica e controllo negli ultimi anni, fino alla mancata adozione del Modello 231, ovvero il Modello di Gestione e Controllo: un insieme di procedure e protocolli che le aziende implementano per prevenire la commissione di reati. Il fatto che aMo non se ne sia dotata apre un’ulteriore serie di interrogativi, non solo sulla società in questione, ma anche su tutte le altre partecipate. Rimane inoltre, e non è certo un aspetto secondario, il tema dell’opportunità politica nell’aver nominato un nuovo amministratore sempre in quota Pd, Andrea Bosi. Nessuna contestazione sulla persona, la cui estraneità ai fatti è evidente e chiara, ma sarà proprio lui a dover verificare l’operato di chi appartiene al suo stesso partito".

"Riteniamo infine ridicolo il tentativo di attacco da parte di alcuni esponenti del Pd sul tema del garantismo e dei condannati. L’obiettivo di tutti dovrebbe essere uno solo: riportare a casa il mezzo milione di euro sottratto ai modenesi e comprendere come tutto questo sia potuto accadere. Non servono malfatti giochi di prestigio per distogliere l’attenzione da uno scandalo che resta sotto gli occhi di tutti".