VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Bufera sulla partecipata, maxi ammanco a Modena. Fratelli d’Italia accusa il Pd

I revisori si sono accorti di un buco di 400mila euro nelle casse di Amo. Nel mirino una dipendente. L’amministratore è il neosegretario dem

A sinistra, Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera; a destra, Stefano Reggianini, segretario Pd e amministratore di Amo

A sinistra, Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera; a destra, Stefano Reggianini, segretario Pd e amministratore di Amo

Modena, 22 giugno 2025 – È bufera sull’Agenzia per la mobilità di Modena dopo la scoperta del buco di oltre 400mila euro nei conti dell’ente pubblico gestito dai Comuni e dalla Provincia e amministrato per pochi giorni ancora da Stefano Reggianini, attuale segretario provinciale del Pd. Soldi che, secondo la versione di Amo "sarebbero stati via via sottratti da una dipendente" che a sua volta, però, ha fatto sapere di essere pronta a "chiarire tutto nelle sedi competenti" e di "confidare nelle indagini dell’autorità giudiziaria".

Un vero terremoto politico iniziato ancor prima che la denuncia relativa alla presunta appropriazione indebita fosse formalizzata. Infatti dall’Ente hanno fatto sapere che "presto la querela sarà depositata" ma che, ad oggi, "tutto è in mano ai legali che seguono la vicenda". L’ammanco è stato citato nella relazione del collegio sindacale all’assemblea dei soci in occasione dell’approvazione del bilancio: operazioni irregolari riscontrate anche in anni precedenti, per sottrazione di risorse economiche ai danni della società. "La Società è sana – ha tenuto a sottolineare l’Amministratore unico Stefano Reggianini – e attraverso i provvedimenti già attivati internamente si è data priorità alla messa in sicurezza del patrimonio". Ma Fratelli d’Italia proprio non ci sta. E punta il dito contro il Pd. "Ci auguriamo che non trovino conferma anche le indiscrezioni circolate in queste ore, secondo cui il denaro pubblico sottratto sarebbe stato impiegato per spese di natura del tutto scellerata", tuona Michele Barcaiuolo, senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. "Le bugie stanno in poco posto. In una società come Amo, con amministratore unico, i flussi di pagamento sono affidati materialmente a un solo soggetto. Pertanto, tralasciando la questione giudiziaria che verrà affrontata nelle sedi competenti, resta in piedi una responsabilità politica evidente e gravissima". Rincara la dose il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami "È gravissimo che si sia potuti arrivare a un buco di bilancio di tali dimensioni senza che nessuno, per anni, sollevasse dubbi o facesse verifiche – afferma – Ancora più sconcertante è l’atteggiamento del Pd, che di fronte a uno scandalo di questa portata, respinge ogni responsabilità e tenta di autoassolversi per voce dei propri rappresentanti locali. Seguiremo con attenzione, anche in Parlamento, l’evolversi dellasituazione".

Respinge tutto e contrattacca il parlamentare modenese Pd Stefano Vaccari: "A fronte di accertamenti in corso, dichiarati nella relazione del Collegio dei revisori della società, e di un iter giudiziario ancora da avviare, il centrodestra si erge a giudice, indicando già responsabilità precise, che sarebbero ovviamente da attribuire al Pd con la solita, puerile litania dell’occupazione del potere da parte di chi governa il territorio. Saranno eventualmente dei giudici a stabilire le responsabilità che sono sempre personali". Inanto il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti ha convocato per i primi giorni della settimana i due amministratori unici, Reggianini prossimo all’uscita e il nuovo Andrea Bosi peruna rigorosa ricostruzione dei fatti.