VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Delitto di Alice Neri . Gaaloul: "Ci siamo salutati, poi ho dormito all’aperto"

Durante il processo l’imputato ha raccontato cosa successe la notte dell’omicidio "Ho lasciato l’Italia per una questione di debiti, ma non sono scappato"

Gaaloul all'ingresso in tribunale

Gaaloul all'ingresso in tribunale

Modena, 5 dicembre 2024 – "Quella notte Alice mi ha fatto uscire dall’auto, erano circa le 5 del mattino. Dopo che un’auto ci è arrivata praticamente addosso era agitata e sono sceso. Ho dormito vicino ad un garage sotto la pioggia poi, la mattina, sono andato da mio cugino. Avevo i pantaloni sporchi di olio? Assolutamente no. Perchè me ne sono andato dall’Italia? Per sfuggire ai debiti ma non stavo scappando. I giorni precedenti la cattura, il lunedì e il martedì, in Francia, mi sono recato spontaneamente alla polizia".

Ha parlato ininterrottamente per quasi 7 ore Mohamed Gaaloul, il tunisino 31enne unico imputato per il delitto di Alice Neri. Gaaloul prima di essere interrogato dalle parti ha rilasciato dichiarazioni spontanee, partendo in realtà a descrivere circostanze inizialmente irrisorie rispetto alle accuse. Incalzato dalla presidente della corte d’Assise, Ester Russo è quindi ‘entrato nel vivo’ raccontando quanto accaduto quella notte, il 17 novembre del 2022 quando, a suo dire, la vittima gli offrì un passaggio a casa dopo l’incontro casuale all’esterno dello Smart Cafè di Concordia.

Secondo quanto riferito dall’imputato tra i due ci furono momenti di intimità: "Ci siamo fermati due volte, cercavo un posto appartato vicino all’argine. Alice mi chiese di restare con lei poiché non aveva voglia di tornare a casa. Mi ha chiesto anche di accompagnarla a Carpi ma non so il motivo. A un certo punto le ho detto che dovevo tornare a casa e, mentre ci stavamo recando in un forno, a Fossa, per prendere due birre un’auto nera, che sopraggiungeva dalla direzione opposta, ci è quasi arrivata addosso e ho gridato. Dopo pochi metri la signora Alice ha fermato la macchina e mi ha detto di scendere in maniera brusca. Non so perchè ma era agitata". Gaaloul (la traduzione simultanea è stata fatta in aula da una giovanissima ed esperta traduttrice) a quel punto ha spiegato di essere sceso dall’auto: "Mi sono fermato in un posto per riposare, davanti ad un garage in campagna e sono rimasto lì, pioveva e dopo aver fumato una canna mi sono addormentato. Quando mi sono svegliato ho camminato per un centinaio di metri e mi sono trovato su via Fossa. A quel punto ho continuato a camminare verso Concordia e ho raggiunto la casa di mio Cugino Michael". L’imputato ha poi descritto i giorni successivi soffermandosi sul viaggio verso la Francia, facendo presente di non essere andato in Germania per timore di essere arrestato. "Avevo una condanna a un anno e otto mesi che mi sarei schivato pagando 50mila euro che non avevo – ha detto. Quel giorno, quando ho visto la polizia, sono scappato pensando che mi cercassero per quel motivo". "Sono molto soddisfatto: il racconto è ricco di dettagli che potranno essere riscontrati – sottolinea l’avvocato dell’imputato, Roberto Ghini – ha sicuramente fornito una possibile lettura alternativa. E’ emerso chiaramente come, al di là delle opinioni della pubblica accusa, l’imputato non sia fuggito dall’Italia per sottrarsi alle indagini o alla cattura". La presidente della Corte, dottoressa Russo lo ha incalzato ad inizio udienza ad essere chiaro e a dire la verità. "Se deve mentire e arrampicarsi sugli specchi, dare una verità non credibile si inginocchi e chieda perdono alla mamma di Alice, al fratello e soprattutto a una bambina che ha perso la mamma a quattro anni" - ha sottolineato. "Non è facile ascoltare niente di queste cose. Bene che sia fatta giustizia ma, come dico sempre, mia figlia non me la ridà nessuno" - ha affermato Patrizia Montorsi, la mamma di Alice Neri.