Entra in chiesa e accoltella l’artista della mostra ritenuta blasfema

E’ successo in provincia di Modena, dove un uomo con la mascherina ha prima sfregiato l’opera e poi ha aggredito il pittore Andrea Saltini che ha cercato di fermarlo. Il sindaco di Carpi: “L’artista e la nostra comunità non si meritano questo”. La Diocesi: “Vicinanza e solidarietà”

Carpi (Modena), 28 marzo 2024 – Aggressione choc a Carpi nella mattinata di oggi. L’artista Andrea Saltini è stato aggredito (forse accoltellato o preso a pugni, come riferirebbe la polizia guardando le videoregistrazioni) nella chiesa di Sant’Ignazio mentre stava spiegando al pubblico presente la sua mostra Gratia Plena, al centro delle polemiche da giorni perché considerata blasfema. Oltre all'artista erano presenti due donne e la ragazza che aperto l’esposizione.

A sinistra l'opera incriminata, a fianco la chiesa Sant'Ignazio di Carpi dove è esposta la mostra. Nel riquadro l'artista Andrea Santini
A sinistra l'opera incriminata, a fianco la chiesa Sant'Ignazio di Carpi dove è esposta la mostra. Nel riquadro l'artista Andrea Santini

Cosa è successo: l’aggressione choc

Un uomo con mascherina è entrato in chiesa e ha sfregiato l'opera con un coltello e bomboletta spray poi ha aggredito l'artista che ha cercato di fermarlo.

Saltini è stato colpito al collo dalla lama ed è stato portato al pronto soccorso in ambulanza, anche se le sue condizioni non sono risultato gravi e poche ore dopo è stato dimesso dall’ospedale con quattro punti di sutura. 

Sul posto, subito dopo l’aggressione, sono arrivate la Digos e la polizia scientifica. L’aggressore ha lasciato il coltello e la mascherina in chiesa, mentre in una via nelle vicinanza della chiesa è stata trovata una parrucca per terra.

Andrea Saltini sotto choc

Saltini – spiega il suo avvocato – è stato medicato e dimesso dall’ospedale, ma resta sotto choc. “Chiede alla comunità intera di Carpi – spiega il legale Giuseppe Chierici – di riflettere sui limiti del dissenso, del diritto di critica, del diritto di manifestazione del pensiero e sul contenuto degli innumerevoli post che sono stati diffusi e condivisi sui social nelle scorse settimane arrecandogli profondo turbamento. Saltini auspica che vi sia al più presto un’occasione nella quale poter dare avvio a un confronto aperto e libero nella rispetto della sensibilità e delle opinioni di tutti”.

Il sindaco: “L’artista e la comunità non si meritano questo”

"Condanniamo con tutta la forza tutto quanto è accaduto – ha detto il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, accorso alla chiesa dopo l’aggressione –, l’artista non si merita una cosa di questo tipo, così come non se la merita la nostra comunità e la Diocesi. Un abbraccio forte ad Andrea Saltini. So che le forze dell’ordine faranno di tutto per assicurare questo folle alla giustizia. E abbassiamo i toni”.

La Diocesi: “Vicinanza e solidarietà a Santini”

Dopo l’aggressione all’artista Andrea Saltini, è arrivata la condanna della Diocesi di Carpi: che “esprime vicinanza e piena solidarietà al signor Andrea Saltini per l’inaudito atto di violenza di cui è stato vittima, augurando una pronta guarigione, e a tutti i collaboratori impegnati nella presentazione della mostra “Gratia plena”. La Diocesi di Carpi ringrazia le Forze dell’ordine per il tempestivo intervento e si impegna a fornire la massima collaborazione allo svolgimento delle indagini volte alla ricerca dell’autore dell’insano gesto”.

Esposto per l’opera blasfema, la Procura chiede l’archiviazione

La mostra Gratia Plena era finita al centro delle polemiche dopo l’esposto presentato da numerosi fedeli di Forlì, Ravenna e Bologna rappresentati dall’avvocato forlivese Francesco Minutillo. Erano stati iscritti nel fascicolo l’arcivescovo Erio Castellucci, l’artista Saltini e i curatori della mostra. La procura però ha chiesto subito l’archiviazione del caso.

Anche se l’avvocato Minutillo ha annunciato subito battaglia alla decisione dei magistrati: "Ci opporremo con fermezza alla richiesta della Procura, che ci appare priva di motivazioni adeguate ed anzi giuridicamente inconsistenti e perfino surreali nella parte in cui citano un caso trattato dalla Cassazione nel quale veniva proprio condannato un artista per aver manifestato disprezzo verso la religione cattolica disconoscendo alla istituzione alle sue essenziali componenti (dogmi e riti) le ragioni di valore e di pregio ad essa riconosciute dalla comunità e divenendo una mera offesa fine a se stessa".

Perché la mostra è considerata blasfema

La mostra è finita nel mirino da parte de ‘La Bussola Quotidiana’, testata vicina agli ambienti più conservatori e tradizionalisti della Chiesa cattolica. La polemica è scaturita, in particolare in riferimento al quadro intitolato ‘INRI (San Longino)’. Come ha spiegato l’associazione Pro Vita & Famiglia, la mostra “comprende alcuni quadri di un artista contemporaneo che raffigurano Nostro Signore Gesù Cristo impegnato in un atto sessuale osceno, e la Vergine Maria spogliata e fatta oggetto di attenzioni morbosamente sessuali. Queste opere stanno scandalizzando migliaia di fedeli, giustamente indignati da immagini offensive e profondamente irrispettose della fede cristiana: e ancor più perché la rassegna è stata sposata e promossa dalla Diocesi stessa".

La replica della Chiesa di Carpi

La Diocesi di Carpi ha replicato alle accuse con un comunicato stampa sottolineando come non ci sia "alcuna immagine blasfema o dissacrante”, poiché “nulla di tutto questo è rilevabile davanti ad una visione delle opere corretta (ovvero ognuna vista nell’insieme dell’esposizione), documentata (l’esatto punto di visione come indicato anche nel catalogo ad esempio per il quadro intitolato ‘INRI – San Longino’) e con sguardo limpido (vedi fra Cristoforo nei Promessi Sposi "omnia munda mundis" "tutto è puro per i puri" citando San Paolo, Tt 1,15)”.