Giusto coinvolgerli in attività

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Paolo

Pergreffi*

lo "Statuto delle studentesse e degli studenti" del 1998, voluto dal ministro Luigi Berlinguer, con le modifiche e le aggiunte del 2007, a prevedere che le sanzioni più gravi a carico degli studenti, come la temuta "sospensione", possano essere convertite in "attività in favore della comunità scolastica", finalizzate al rapido rientro dello studente in classe. Non è quindi nuova la proposta del ministro Giuseppe Valditara di prevedere attività socialmente utili per i provvedimenti disciplinari più gravi, quelli ad esempio che sanzionano comportamenti persecutori, di bullismo o di violenza. Anche il fatto che tali attività possano svolgersi al di fuori della scuola, presso enti o comunità, è già stato previsto dai regolamenti d’istituto di molte scuole, oltre che dal già citato Statuto. Nuovo appare semmai, almeno nelle dichiarazioni del ministro, lo spirito delle sanzioni, volto a limitare "l’ego ipertrofico" dei bulli, mentre sicuramente condivisibile è il fine di recuperare i ragazzi anziché rischiare di perderli, allontanandoli del tutto dai percorsi formativi. Alle singole scuole e ai consigli d’istituto è già ora assegnato il compito di declinare la norma generale in regolamenti specifici, che definiscano le modalità più adatte a ciascun contesto scolastico e sociale per sanzionare con fine educativo i comportamenti più riprovevoli. In tal senso sono certamente positive le esperienze che coinvolgono i ragazzi oggetto del provvedimento in attività di aiuto e accompagnamento di compagni disabili o di classi inferiori, qualora se ne valuti l’opportunità, insieme alla frequenza obbligatoria di corsi su bullismo e cyberbullismo. Anche lo svolgimento di attività di riordino e preparazione dei laboratori o di gestione della raccolta differenziata nelle aule possono essere utilmente previste. Saranno i consigli di classe, che bene conoscono gli studenti e i fatti, a scegliere la formula migliore, sempre cercando la condivisione e l’utile accordo con le famiglie. *Referente Associazione Nazionale Presidi per la provincia di Modena