MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Gli organizzatori del Premio Focherini: "Pieno sostegno alla giornalista Battistini"

Fossoli, dura presa di posizione dei promotori contro le critiche della Russia per l’assegnazione del riconoscimento all’inviata della Rai

Il premio Focherini

Il premio Focherini

Modena, 15 aprile 2025 – "Il Campo di Fossoli è luogo di storia e memoria e tra gli ammonimenti che le sue pietre evocano c’è quello dei rischi che corre la libertà di parola sotto un regime autoritario". È diretta la presa di posizione degli enti promotori e patrocinatori del Premio ‘Odoardo Focherini’, alle critiche sollevate dal ministero degli Esteri russo per l’assegnazione del riconoscimento a Stefania Battistini, inviata del Tg1 in Ucraina e prima giornalista a seguire le truppe di Kiev quando invasero la regione russa di Kursk.

"Ribadiamo con fermezza il nostro sostegno alla giornalista – sottoscrivono all’unisono Fondazione Fossoli, Associazione Stampa Modenese, Diocesi di Carpi, Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Unione della Stampa Cattolica Italiana, Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Associazione stampa Emilia-Romagna, Avvenire, Città di Carpi e Provincia di Modena -. Così come rimarchiamo l’impegno a custodire i valori di libertà e democrazia che si esprimono e sostanziano anche attraverso una stampa indipendente dal potere, che sia libera di muovere critiche, realizzare inchieste e testimoniare aspetti che il potere stesso preferirebbe rimanessero celati. Il Campo di Fossoli è lì a testimoniare in che abisso può sprofondare una società che, invece di apprezzarli, perseguita e arresta gli operatori dell’informazione".

Se da Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito l’assegnazione del premio per la libertà di stampa 2025 alla Battistini "una presa in giro della memoria delle vittime del fascismo", gli enti promotori del riconoscimento e del convegno ‘Libertà di stampa e democrazia’ di venerdì scorso, ricordano come la negazione sotto il regime nazifascista del diritto alla stampa indipendente fu a tal punto spietata che "numerosi furono i giornalisti e gli intellettuali che pagarono in prima persona la volontà di non piegarsi ai diktat dei regimi autoritari: come il carpigiano Odoardo Focherini (beatificato da papa Francesco nel 2013 per il suo martirio in odio alla fede), che fu internato proprio a Fossoli, prima di venire deportato in Germania".

"Non è dunque un caso che Fondazione Fossoli, Associazione Stampa Modenese e Diocesi di Carpi abbiano deciso di intitolare un premio per la libertà di stampa alla memoria proprio di Focherini, così come di assegnarlo, nella sua prima edizione, a Stefania Battistini, un’operatrice dell’informazione che incarna al meglio proprio quei valori di indipendenza, rigore professionale e libertà che marcano nettamente la differenza tra un sistema democratico, nel quale i cittadini possono informarsi attraverso fonti diversificate e un dibattito aperto, e un regime autoritario, come quelli che hanno eretto luoghi quali il Campo di Fossoli, nei quali i giornalisti critici sono, nel migliore dei casi sottoposti a forti pressioni, e nel peggiore perseguitati, incarcerati, e persino posti a rischio di incolumità fisica".

"Sono commossa dal fatto che gli ideali che ci hanno fatto comunità continuino a renderci uniti davanti a intimidazioni e ingerenze – afferma la stessa Stefania Battistini -. Tra le cose più care di questi ultimi tre anni c’è proprio il premio che mi è stato consegnato all’ex campo di concentramento di Fossoli. Per quello che ha significato, perché ci sono persone che hanno saputo battersi per salvaguardare il valore della libertà, del rispetto della dignità umana e dell’uomo nel suo essere più profondo".

Maria Silvia Cabri