
Willie Peyote sarà questa sera a ’Notti Ducali’ (foto di Chiara Mirelli)
Ogni volta arriva dritto al punto con le sue canzoni, mescolando sapientemente ironia e verità. Il rapper e cantante torinese Willie Peyote – al secolo Guglielmo Bruno – sarà questa sera a Modena, alle 21, in piazza Roma per presentare il suo ‘Grazie ma no grazie Tour Estate 2025’, nell’ambito della rassegna ‘Notti Ducali’. Sarà l’occasione per presentare il nuovo album ‘Sulla riva del fiume’, disco che contiene il brano in gara all’ultimo Sanremo, ‘Grazie ma no grazie’.
Willie chi porta con sé in questo concerto?
"La mia band, sono dei musicisti eccezionali e io sono un loro fan oltre che un loro collaboratore. Mi incanto sempre volentieri ad ascoltarli".
Oltre al suo nuovo disco…
"Si chiude un cerchio. Il tour, infatti, è anche l’occasione per festeggiare i dieci anni di ‘Educazione sabauda’, primo episodio della trilogia proseguita con la ‘Sindrome di Tôret’ e conclusa ora con ‘Sulla riva del fiume’".
Come si presenta ‘Sulla riva del fiume’?
"È composto da 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto ‘Sulla riva del fiume’, il duetto con Ditonellapiaga in ’Chissà’ e 4 inediti tra cui il brano in gara a Sanremo. Abbiamo scelto di farlo uscire in due momenti, ad aprile e ottobre, in quanto adesso gli album durano molto poco visto il dilagare dello streaming".
Da dove nasce il titolo?
"Sono di Torino: i Murazzi del Po sono un luogo simbolo per la musica. È un po’ come un ritorno a casa che si unisce alla riva di un fiume immaginifica".
‘Ma che storia triste, avevo aspettative basse’, lei canta in ‘Grazie ma no grazie’. Un ritratto sarcastico e concreto della società di oggi?
"Era una battuta, per dire che talvolta anche se si hanno aspettative basse, la realtà può essere peggio. L’ironia è necessaria per reagire ma con la consapevolezza del complicato momento storico che stiamo vivendo". Il suo è pessimismo o realismo?
"Il realismo può sembrare pessimismo, ma non lo è necessariamente, specie se la chiave che si usa è quella dell’ironia. Poi è vero che io vedo il bicchiere sempre mezzo vuoto, ma con l’età adulta ho percepito la saggezza delle sfumature".
Lei è stato definito rap, indie… Ma è anche romantico?
"Una dose di romanticismo serve, l’amore alleggerisce la vita la rende più dolce, ma so essere anche molto razionale".
Ci sono stati anche dei ‘Grazie ma sì’?
"Certo, come quando ho scelto di partecipare per la seconda volta a Sanremo. Al primo ero arrivato un po’ impreparato, volevo provare l’esperienza nella sua interezza, viverla tutta. E sono aperto alle proposte".