
Le esequie sono state celebrate dal vescovo emerito Cavina nel Duomo di Mirandola
Un duomo affollato di tante facce commosse ha accolto ieri per l’ultimo saluto la salma di Alberto Mantovani, attesa davanti al portone da due file di dipendenti che mostravano con orgoglio e affetto la maglietta "Grazie di tutto presidente". In questo modo la città, a partire dai lavoratori e lavoratrici della Mantovanibenne, l‘azienda fondata da lui e dalla moglie Franca Roncadi nel 1963, hanno voluto rendere omaggio ad uno degli imprenditori della Città dei Pico, che più ha concorso negli anni Sessanta insieme a Mario Veronesi, ad Albertino Reggiani e ad altri "self made man" alla trasformazione del tessuto industriale di Mirandola, accompagnando la sua economia fuori dal settore agro-alimentare per renderla quella che è la realtà dinamica di oggi, eccellenza del biomedicale e della meccanica. E le presenze – durante le esequie celebrate dal vescovo emerito di Carpi Cavina – della sindaca di Mirandola Letizia Budri e del presidente Ucman Claudio Poletti, del segretario della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Cosimo Quarta, oltre che di numerosi imprenditori, tra cui Vainer Marchesini di WamGroup, e di tanta gente comune, sta a dimostrare il legame profondo verso una persona che in vita ha seminato tanto nei ruoli che ha avuto e che sono stati ricordati da Gennaro Murolo, il banchiere che è stato accanto a lui come direttore ai tempi in cui negli anni Ottanta Mantovani ha assunto la presidenza della allora Cassa di Risparmio di Mirandola. "Lui – ha ricordato Murolo – seppe guidare la Cassa fuori dalle sue difficoltà e lui ebbe l’intuizione di far nascere, per concentrarvi le attività sociali e solidaristiche dell’istituto separandole dalla gestione caratteristica, la Fondazione Cassa di Risparmio. E a lui si deve l’istituzione del Premio Pico, un riconoscimento che ha dato notorietà europea alla banca". Presenti tutti i famigliari, i figli Roberta e Paolo, attuale CEO dell’azienda, i nipoti Lorenzo e Jacopo, sono stati loro, il figlio ed i nipoti – quasi come in un simbolico passaggio di consegne definitivo – a caricarsi la salma sulle spalle per sistemarla al centro della chiesa.
Al dolore espresso in questi giorni da tanti ambienti istituzionali, Confindustria, Camera di Commercio, amministratori, parlamentari e forze politiche si è unito anche quello dei tanti che lo hanno conosciuto. "Alberto – è il ricordo dell’ex rettore dell’università di Modena e Reggio Emilia Giancarlo Pellacani che gli conferì la laurea specialistica ad honorem in Ingegneria meccanica il 4 giugno 2008 – è stato uomo di grande sensibilità umana e alto senso civico come dimostra il suo percorso di vita, sicuramente una delle colonne che hanno reso il nostro territorio competitivo dal punto di vista industriale a livello internazionale".
Alberto Greco