ALBERTO GRECO
Cronaca

Manutenzione "lumaca": sindaco contro Aipo: "Non metto i miei uomini a rischio sugli argini"

La protesta del primo cittadino di San Prospero Borghi: "Erba alta due metri, impossibile vedere i ’fontanazzi’: tengo i volontari a distanza"

Manutenzione "lumaca": sindaco contro Aipo: "Non metto i miei uomini a rischio sugli argini"

Passata la paura e tirato un sospiro di sollievo per l’allarme "piena fiumi", rientrato anche dopo l’arrivo della seconda ondata, il sindaco di San Prospero Sauro Borghi non si lascia sfuggire l’occasione per consegnare una riflessione ed uno sfogo, soprattutto su come funziona il sistema di manutenzione della rete dei corsi d’acqua modenesi, specie per quanto riguarda i principali fiumi, Secchia e Panaro.

Sindaco cosa la amareggia?

"Io sono veramente arrabbiato, perché non più tardi del Ccs (Centro coordinamento soccorsi) di venerdì mattina, convocato dal Prefetto di fronte all’arrivo previsto della ondata di piena, la prima cosa che ho chiesto al dirigente Aipo presente ha riguardato il discorso manutenzione argini. In risposta mi è stato detto che si stava intervenendo e che sul tratto interessante San Prospero si sarebbe partiti coi lavori di sfalcio degli argini la mattina stessa. Poiché mi piace controllare, subito dopo mi sono recato sull’argine e ho potuto constatare che c’era ancora l’erba alta 2 metri. Quindi, venerdì sera ho deciso di non mandare i miei volontari sull’argine per non rischiare la vita delle persone e ho fatto fare il monitoraggio delle arginature restando sulla strada".

Una decisione di forte protesta. Esaurita lì?

"Poi il pomeriggio stesso ho fatto una serie di foto, mi sono confrontato col Prefetto e insieme abbiamo sollecitato ad Aipo l’intervento, che è stato fatto però in maniera marginale, solo sulla sommità. E stanotte (la notte scorsa per chi legge ndr) mi sono recato nuovamente sull’argine da solo per fare il controllo della arginatura in coincidenza con la seconda ondata di piena, passata fortunatamente senza conseguenze. Non mancherò, tuttavia, molto presto nelle sedi opportune e in maniera più garbata possibile, ma anche più determinata possibile, di chiedere che questi interventi vengano fatti e programmati per tempo e con scadenze precise, oltre che seguendo criteri di esecuzione rigorosi".

Cosa intende dire?

"L’intervento approntato non può essere soddisfacente. La ditta ha sì tagliato l’erba sull’argine e per un metro di fianco a scendere, ma sul resto dell’argine resta ancora l’erba alta. Laddove si parla di monitoraggio faccio presente che non si tratta solo di vedere se c’è il fontanazzo fuori dall’argine. Si tratta anche di capire se lungo le sponde ci sono delle tane di volpe, istrice o tasso, nutrie, cosa che in questo momento con l’erba alta per tante parte dell’argine non è possibile fare".

Cosa propone lei?

"In riunione è stato spiegato in uno degli interventi che Aipo agisce attraverso gare europee, che conosco e che richiedono 6 mesi di preparazione, 3 mesi per metterle in campo, 4 mesi per controllare che le imprese che partecipano abbiano i requisiti. Parliamo di tempi infiniti rispetto alla frequenza delle emergenze climatiche e ambientali. Presto, dunque, ci sarà una mia richiesta rivolta direttamente al Governo e alla Regione per suggerire che i soldi per queste gare vengano dati direttamente alle amministrazioni comunali che possono procedere più speditamente nella aggiudicazione dei lavori di manutenzione da eseguire. Se per manutenere il mio tratto di argine (parliamo di 6 o 7 chilometri che attraversano San Prospero) ci vogliono 100mila euro, io posso farlo raccogliendo 3 o 4 preventivi e affidare direttamente il lavoro in poco tempo. Poi, diventa un problema mio o dei sindaci, rispondere anche dal punto vista penale se succede qualcosa, perché i soldi non vengono utilizzati o sono utilizzati male. Oggi è una vergona vedere lo stato di manutenzione dei nostri argini".