Il mistero Venturelli, la madre non si arrende e scende in piazza: "Un figlio non si archivia"

Il 20 aprile, in piazza Grande, manifestazione per chiedere "giustizia"

Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli

Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli

Modena, 15 marzo 2024 – Una grande manifestazione in piazza Grande, durante la quale i partecipanti, indossando una maglietta con il volto di Alessandro, chiederanno che le indagini vadano avanti e che il caso non venga archiviato.

E’ quella indetta per il prossimo 20 aprile all’ombra del Duomo da Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, scomparso a dicembre del 2020 a Sassuolo. Infatti per il prossimo 30 aprile è stata fissata l’udienza per discutere la richiesta di archiviazione, da parte della procura, del caso legato alla scomparsa del giovane e subito, su Facebook, sono spuntate centinaia di reazioni.

Un figlio non si archivia – sottolinea la mamma, Roberta Carassai – il dolore non si archivia e noi non ci fermiamo. Alessandro ha bisogno di noi". Alla manifestazione prenderà parte anche l’associazione Penelope: in piazza Grande a Modena arriverà, a sostegno di Roberta la presidente Marisa Degli Angeli, mamma di Cristina Golinucci, scomparsa all’età di 21 anni, il primo settembre del 1992 a Cesena.

"Indosseremo le magliette con il volto di Ale – ha spiegato Roberta – ci troveremo in piazza alle 15 per protestare contro la richiesta di archiviazione da parte della procura e vorrei tanto che fossero presenti tanti genitori. Invito ognuno di voi a chiedersi come si sentirebbe se il proprio figlio o la propria figlia scomparissero nel nulla e si volesse porre fine alle ricerche. Le segnalazioni continuano ad arrivare – spiega ancora Roberta – l’ultima tre settimane fa e sempre da Amsterdam. Il problema è che ci avvisano degli avvistamenti di Ale ma nessuno scatta mai una foto che sarebbe di grande aiuto per poterlo ritrovare".

Alessandro è ormai il figlio di tutti. Non si archivia proprio niente" – scrivono gli utenti di Facebook sulla pagina di Alessandro. Roberta Carassai già la scorsa estate si era battuta contro l’archiviazione presentando anche una petizione di cittadini. E’ convinta, Roberta che il figlio sia finito nelle ‘mani sbagliate’; quando è scomparso non stava bene e potrebbe essere anche finito tra le ‘grinfie’ di abili manipolatori, magari i membri di una setta. (E’ una delle ipotesi che mai ha escluso la famiglia di Alessandro). Intanto per la seconda volta Carassai è stata vittima di un tentativo di truffa da parte di un malvivente che, approfittandosi del suo dolore, l’ha contattata nel tentativo di farsi consegnare denaro.

“Mettimi a disposizione il necessario e io a costo di andare ovunque te lo porto a casa – le ha promesso – vedo che non vuoi prendere in considerazione questa cosa, io non voglio insistere e non te lo chiederò più ma credimi, se vuoi veramente riportarlo a casa questa è l’unica soluzione". "Ho segnalato subito alla polizia – conclude Roberta – ma purtroppo non è il primo che cerca di convincermi a consegnargli denaro per riportarmi a casa Ale".