REDAZIONE MODENA

Ospedale di Baggiovara. Trauma Center, in tre anni eseguiti quasi 60 interventi

È tra i centri specializzati con la casistica più ampia in Europa "Stabilizziamo la parete toracica a seguito di severi traumi . I nostri pazienti di solito ’arrivano’ da incidenti stradali o infortuni".

È tra i centri specializzati con la casistica più ampia in Europa "Stabilizziamo la parete toracica a seguito di severi traumi . I nostri pazienti di solito ’arrivano’ da incidenti stradali o infortuni".

È tra i centri specializzati con la casistica più ampia in Europa "Stabilizziamo la parete toracica a seguito di severi traumi . I nostri pazienti di solito ’arrivano’ da incidenti stradali o infortuni".

La struttura complessa di Chirurgia Toracica di Baggiovara, diretta da Pier Luigi Filosso, in meno di 3 anni ha eseguito ben 56 interventi di stabilizzazione della parete toracica a seguito di severi traumi del torace. Questi numeri collocano il Centro dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ai vertici nazionali ed europei come casistica per la gestione di questi pazienti complessi. La tipologia di pazienti trattati è molto variabile: dai politraumi a seguito di incidenti stradali alle cadute dall’alto fino alle cadute accidentali in casa.

"Baggiovara è il Trauma Center della nostra provincia – ha affermato il dg Luca Baldino – e qui c’è un team multidisciplinare che consente di dare risposte a casi complessi e fortemente legati al quadro clinico complessivo del singolo paziente". "La chirurgia toracica applicata al trauma – ha aggiunto il rettore Carlo Adolfo Porro – è un ambito che richiede decisioni rapide e una gestione efficace dell’intero percorso clinico. L’esperienza maturata a Modena, per numeri e risultati, dimostra una capacità operativa solida e una preparazione specialistica concreta. Il lavoro quotidiano su pazienti complessi comporta attenzione costante e confronto tra competenze. L’Università rende possibile questi traguardi grazie all’alta professionalità del direttore e di tutti i colleghi coinvolti e anche attraverso la formazione di professionisti in grado di affrontare situazioni critiche con strumenti adeguati e criteri aggiornati. Il collegamento stabile tra formazione, ricerca e pratica clinica consente di sostenere processi organizzativi efficienti e percorsi terapeutici costruiti con attenzione. A chi porta avanti questo impegno con metodo e continuità va il ringraziamento dell’Ateneo".

"La presenza di uno dei centri con la maggiore casistica a livello nazionale ed europeo nella stabilizzazione chirurgica dei traumi toracici complessi – ha aggiunto Andrea Ziglio, direttore sanitario dell’Aou – è motivo di orgoglio per la nostra Azienda ed indicatore dell’elevata qualità dell’assistenza che eroghiamo nei confronti dei nostri cittadini. Come direzione sanitaria, riteniamo strategico supportare i nostri professionisti nella costruzione di percorsi assistenziali integrati, fondati sulla multidisciplinarietà e sull’evidenza scientifica, al fine di garantire una presa in carico ottimale dei pazienti traumatizzati".

"Gli effetti di un trauma toracico sono estremamente variabili e dipendono sia dall’entità dell’energia del trauma – chiarisce Geminiano Bandiera, direttore del pronto soccorso – che dalle intrinseche caratteristiche del paziente che lo subisce. Abbiamo ad esempio i cosiddetti traumi ad alta energia, come conseguenze di una precipitazione o di un grave incidente stradale o lavorativo. Si tratta spesso di politraumi, con interessamento del distretto toracico insieme all’encefalo, all’addome o agli arti. L’instabilità emodinamica e generale di questi pazienti richiede molto frequentemente la loro intubazione e la ventilazione artificiale, con lunghi ricoveri in Rianimazione. Negli ultimi anni sono aumentati i traumi toracici isolati, in particolare nella popolazione geriatrica, più fragile e caratterizzata da maggior possibilità di complicanze pur quando conseguente a traumatismi a medio-bassa energia. In particolare, per la gestione di questa delicata tipologia di pazienti, la Medicina d’Urgenza riveste un ruolo assistenziale cruciale in continuità con il pronto soccorso ed avvalendosi della collaborazione di tutti gli specialisti".

"Storicamente – spiega Pier Luigi Filosso, direttore della Chirurgia Toracica e docente Unimore – la gestione del trauma toracico con fratture costali è stata conservativa e si è basata su lunghi periodi di intubazione e successivo riposo a letto. Le fratture plurime venivano trattate solo raramente con approccio chirurgico ed i dispositivi a disposizione dei Chirurghi erano molto limitati e soprattutto poco efficaci. A partire dai primi anni 2000, sono stati descritti i primi risultati soddisfacenti della stabilizzazione chirurgica della parete toracica, nei casi di plurime fratture costali. In particolare, tanto prima i pazienti venivano trattati, tanto più significativamente potevano essere staccati dalla ventilazione meccanica, potendo essere dimessi dai Reparti di Rianimazione, riducendo in tal modo le alte spese sanitarie della loro ospedalizzazione. Anche la loro ripresa era significativamente migliorata ed il rientro all’attività lavorativa anticipato sensibilmente. Per intendersi, nella nostra realtà ospedaliera, si è passati da degenze di 3-4 settimane per i casi non trattati con la chirurgia, a dimissioni entro 4-7 giorni, nella stragrande maggioranza dei casi direttamente al domicilio".

gioranza dei casi, al domicilio.

"Una chirurgia toracica che cresce ha un impatto consistente per il blocco operatorio – spiega il coordinatore infermieristico Umberto Filippi – per noi è stato un upgrade professionale lavorare sempre più in questo ambito".