Peste suina, la task force: "Corsi di formazione per oltre mille cacciatori"

Piano di sensibilizzazione della Provincia e del Servizio veterinario dell’Ausl. Braglia: "Accordi sulla gestione dei cinghiali per contenere l’epidemia"

Peste suina, la task force: "Corsi di formazione per oltre mille cacciatori"

Piano di sensibilizzazione della Provincia e del Servizio veterinario dell’Ausl

Modena, 14 settembre 2024 – "Per contrastare la diffusione nel territorio provinciale modenese della peste suina africana, sono in corso numerose attività da parte della Provincia, con il supporto dei tecnici del Servizio veterinario dell’Ausl di Modena, per informare e sensibilizzare cittadini e operatori dei diversi settori coinvolti". È quanto sottolineato dal presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia in merito all’emergenza della Peste suina africana che sta interessando il territorio nazionale e parte di quello regionale.

Per Braglia "si tratta di un problema noto e da tempo siamo al lavoro per supportare le azioni messe in campo dal Commissario straordinario. La Provincia con il supporto tecnico del Servizio veterinario dell’Ausl di Modena sta predisponendo accordi tra tutte le parti per agire in sinergia, predisporre e concretizzare il piano di gestione della popolazione dei cinghiali sul territorio, coordinato dalla Polizia Provinciale".

Le attività sono coordinate del Gruppo operativo territoriale (Got), un organismo previsto dal Commissario straordinario per la Peste suina africana costituito dal Servizio veterinario Ausl di Modena, dalla Provincia, polizia provinciale, Prefettura, Ente parco Emilia centrale, SACP (Settore Agricoltura Caccia e Pesca) e Protezione civile e i presidenti di Atcmo1, Mo2 e Mo3. In queste settimane è in corso una campagna di formazione e informazione che coinvolge gli allevamenti di suini della provincia: complessivamente, in questo periodo, sono stati organizzati 16 corsi con gli Atc e la polizia provinciale per la formazione di 1.063 tra cacciatori e altre figure del mondo venatorio che rientrano nell’elenco nazionale dei bioregolatori, mentre con il Cai si è lavorato per sensibilizzare gli escursionisti.