
I buchi delle due aziende salgono a 107 e 53 milioni di euro. Il 2025 si presenta particolarmente critico "Il livello di finanziamento del fabbisogno incrementa del +1,8% a fronte una spesa che aumenta (+ 3,6%)".
La perdita complessiva a Modena cresce ed è stimata, per il 2025, pari a 106.872.539 euro per l’Ausl e 52.902.00 euro per l’Azienda ospedaliero-universitaria (tenendo presente che nel bilancio preventivo non sono registrati tutti i ricavi, in attesa di futura assegnazione, ma sono già iscritti tutti gli oneri, sia certi sia presunti, come prevede la contabilità). Lo segnala la Conferenza sociosanitaria territoriale, la cui delibera del 4 luglio ha ricevuto il voto contrario dei sindaci di Pavullo e di Polinago così come l’astensione di quelli di Cavezzo e Fiumalbo. I passivi sono dovuti ad "una forte contrazione dei contributi riconosciuti in sede di bilancio preventivo 2025, a garanzia dell’equilibrio e a sostegno di specifiche progettualità", mentre sul versante della spesa "il 2025 si presenta particolarmente critico in ragione del sensibile impatto dei rinnovi contrattuali per il triennio 2025-2027- precisa una nota- che gravano interamente sul livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale". Il potenziale disavanzo risulta in crescita rispetto allo scorso anno, quindi, visto che “l’anno 2025 (come richiamato nella delibera regionale di programmazione e finanziamento), si presenta particolarmente critico, in ragione del fatto che il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario standard incrementa complessivamente del +1,8%” a fronte, spiegano ancora dall’Ausl, di "una spesa sanitaria che aumenta in misura ben superiore (stimato un + 3,6%) per i notevoli incrementi attesi".
Dunque, "si tratta di una situazione che appare oggi critica in ragione principalmente della mancata intesa Stato-Regioni e della conseguente non ancora avvenuta assegnazione dei contributi", spiega il dg dell’Aou Luca Baldino. "L’anno 2025 si presenta particolarmente critico – aggiunge il dg Ausl Mattia Altini – in ragione degli incrementi di spesa, anche per mantenere elevati standard di qualità nell’erogazione dei servizi, in un contesto di carenza di professionisti medici in alcune discipline ma anche delle professioni sanitarie". Sbuffa pensando al Governo il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, presidente della Conferenza: "I dati che ci sono stati forniti rilevano che a fronte di un aumento nazionale della spesa sanitaria del 3,6%, dallo Stato arriva meno della metà del fabbisogno. La nostra Regione farebbe bene ad andare avanti con la proposta di un progetto di legge in Parlamento per portare la spesa sanitaria nazionale al 7,5% del Pil. Dobbiamo ripartire da qui per richiamare il Governo alle proprie responsabilità perché è evidente che non si sta investendo nella sanità pubblica". Anche Fabio Braglia, Presidente della Provincia e vicepresidente Ctss, ha sottolineato la preoccupazione degli amministratori, ma anche "la responsabilità di dare la possibilità alle Aziende sanitarie di continuare a lavorare. Mi auguro che ci prendiamo insieme questa responsabilità e dall’altra parte da questa Ctss deve uscire un messaggio molto forte al Governo perché giungano le risorse che mancano".