ALBERTO GRECO
Cronaca

Frane, il monitoraggio. Unimore in prima linea: "Rilievi anche con droni"

Il prof Corsini guiderà il team di geologi e ricercatori modenesi "Sotto la lente una quindicina di fenomeni a rischio fino a Piacenza".

professor Alessandro Corsini, ordinario di Geologia applicata a Unimore

professor Alessandro Corsini, ordinario di Geologia applicata a Unimore

Il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche della nostra università e l’omologo della università di Bologna scelti dalla Regione per una collaborazione pluriennale che prevede il monitoraggio delle frane e delle aree a rischio idrogeologico, tra cui quelle minacciose di Boccassuolo nel modenese e Ca’ Lita nel reggiano.

Il gruppo dei geologi e ricercatori modenesi, che fornirà supporto alla Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in particolare, di cui è responsabile tecnico-scientifico il professor Alessandro Corsini, ordinario di Geologia applicata a Unimore, si occuperanno delle aree dell’Emilia centro-occidentale.

Professor Corsini, in cosa consiste la convenzione? "Riguarda la ’collaborazione in attività di ricerca, tecnico scientifiche ed informative finalizzate alla previsione, prevenzione e gestione del rischio idrogeologico’ per il periodo 2025-27 con un impegno di spesa di 90.000 euro dell’Agenzia quale contributo a rimborso delle spese sostenute dal Dipartimento".

Voi vi occuperete della parte occidentale della Regione? "Nostro riferimento sarà la parte che va dalla provincia di Modena a quella di Piacenza"

Nello specifico che impegno comporterà? Di quante frane parliamo? "La collaborazione riguarda diversi ambiti di attività come valutazioni di rischio in corso di emergenza; attuazione del sistema di monitoraggio integrato frane e pianificazione di protezione civile a scala regionale; formazione e comunicazione del rischio. Relativamente al monitoraggio frane, ci stiamo occupando di una quindicina di grandi fenomeni, alcuni dei quali nel modenese. Questo è un numero però che potrà variare in risposta ad eventi che nel prossimo futuro potranno determinare altre situazioni di emergenza di protezione civile, come è stato recentemente per la frana di Boccassuolo (Palagano), che ci ha visti coinvolti fianco a fianco con l’Agenzia, il Comune e le imprese coinvolte. In questo ambito, il nostro impegno riguarda principalmente l’implementazione e gestione di sistemi di monitoraggio continuo, la realizzazione di rilievi con droni dotati di laser scanner e l’utilizzo di altra strumentazione specialistica ed innovativa. Ci occupiamo poi anche della parte di analisi, valutazione ed interpretazione dei dati, che rappresenta quella a maggiore valenza scientifica".

Ed arriviamo al punto. Tutto questo per? "Aspetto fondamentale della collaborazione è che tutte le attività previste consentono, da un lato, di supportare la gestione e prevenzione delle emergenze e la pianificazione di interventi di messa in sicurezza condotte dall’Agenzia, dall’altro di acquisire dati che possono consentire di far avanzare in modo significativo l’università nel campo delle ricerche scientifiche relative alle cause di innesco ed alle modalità di evoluzione nello spazio e nel tempo delle frane. Ciò porta ad un duplice ritorno: pubblicazioni su riviste scientifiche di alto livello e miglioramento delle procedure di prevenzione, previsione e mitigazione dei rischi".

Chi sarà coinvolto nella collaborazione? "Per quanto riguarda l’università rappresenta un’occasione di crescita per i giovani ricercatori coinvolti. La convenzione è un esempio particolarmente virtuoso delle positive ricadute che possono scaturire dalla collaborazione tra università ed enti pubblici".