"Scappati in pigiama con nostra figlia. Detriti sparsi ovunque"

Sotto choc i coniugi Bertani: "Il giardino non c’è più" .

"Scappati in pigiama con nostra figlia. Detriti sparsi ovunque"

"Scappati in pigiama con nostra figlia. Detriti sparsi ovunque"

"Una visione apocalittica, indescrivibile, sembrava esserci stato un bombardamento". Sono ancora sotto choc i giovani coniugi di Rovereto, Micheal Bertani e la moglie Cinzia Ponzoni. La loro casa, dove abitano con i genitori di Cinzia, ha l’ingresso su via Chiesa Sud, ma il giardino posteriore confina con quella che era la casa di via Marri, esplosa prima dell’alba di ieri. "Erano le 4.20 – prosegue Michael – e siamo stati svegliati da un boato fortissimo. D’istinto abbiamo pensato al terremoto, che già ci ha duramente colpito nel 2012. Sono corso alla finestra che dà sul giardino, aprendola sono rimasto allibito: non c’era più nulla, gli alti alberi spazzati via, macerie ovunque. Mentre mia moglie è andata nella camera di nostra figlia di sei anni, ho guardato da un’altra finestra e ho visto la casa confinante mezza crollata, con le fiamme che si alzavano alte". Paura e il primo pensiero: scappare via. "Sentivamo delle urla provenire dalla casa – prosegue il giovane di origini carpigiane – siamo scesi e abbiamo accolto i due figli della coppia che abita nella casa collassata. I genitori stavano cercando di liberare la nonna rimasta tra le macerie. Fumo, detriti ovunque: abbiamo preso in braccio nostra figlia e così come eravamo, in pigiama, siamo saliti in macchina e scappati a Carpi dai miei genitori.

Mia suocera si è molto spaventata, la pressione era alta ed è stata portata al Pronto soccorso del Ramazzini. Pensavamo che il peggio fosse già passato con il sisma...".

Durante la mattinata i coniugi sono tornati nella loro casa di Rovereto per fare un bilancio dei danni, che sono ingenti: "Alla luce del giorno tutto pareva ancora più surreale, uno scenario di guerra: lo scoppio è stato talmente violento che l’onda d’urto si è scaricata sul nostro giardino, devastandolo completamente. Non c’è più traccia di erba, addirittura avevamo un tavolino verde da sei per l’esterno ed è sparito, secondo noi è andato in mille frantumi nell’esplosione. Una parte della casa di via Marri è collassata, l’altra si è ‘sbriciolata’ nel nostro giardino". Oltre all’ampia area verde devastata, la palazzina a due piani dove abitano i coniugi ha riportato parecchi danni: la porta blindata esposta sul retro è stata scardinata dal muro e si sono spaccati gli infissi e le chiusure di tutte le finestre, sono caduti quadri, orologi. "Addirittura – prosegue Bertani – i detriti sono stati lanciati oltre la nostra casa, hanno buttato a terra il nostro cancelletto di via Chiesa Sud e hanno mezzo distrutto la mia macchina che era parcheggiata davanti all’ingresso. E, come schegge impazzite, sono andati oltre, danneggiando le finestre delle case di fronte alla nostra e le vetrate della Cgil e del bar. La strada, un campo di battaglia, hanno dovuto ripulire tutto". Ad avere la peggio sono state le case di fronte a quella esplosa, in via Marri: "Tutte rovinate, come le macchine parcheggiate, vetri rotti, tapparelle per terra. Quello che era, fino a ieri, il giardino di casa nostra, ora è diventato per tutti, il ‘passaggio’ per arrivare alla ex casa esplosa".

Nel pomeriggio di ieri i vigili del fuoco e i tecnici hanno controllato la casa di via Chiesa Sud, dichiarandola agibile. "Non sarà però facile addormentarsi sereni…".

Maria Silvia Cabri