
"A che punto è il progetto della zona di quiete vicino alle scuole Papa Giovanni XXIII? I bambini sono tornati da poco in aula e la pericolosità di alcuni tratti resta. Il Comune vuole battere un colpo?". Sono passati quasi sei mesi dall’ultimo appello del Comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’ della Madonnina, che chiedeva all’amministrazione di accelerare sulla realizzazione della strada scolastica. L’ assist per i residenti era stato l’emendamento approvato in Consiglio – con tanto di impegno a destinare 280mila euro - firmato da Europa verdeVerdi e sottoscritto dagli altri gruppi di maggioranza in occasione dell’ ok al Bilancio. Il testo prevedeva, in particolare, un fondo specifico per la zona nei pressi dell’istituto scolastico, che "necessita di un intervento che favorisca il tragitto a piedi degli studenti verso il plesso con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e diminuire l’inquinamento". Ad oggi – riprende Chiara Costetti, portavoce del comitato – "non abbiamo notizie sul progetto, quando al contrario più volte l’amministrazione ha ricordato l’importanza di una città sicura e a misura di cittadino. La Madonnina, lo diciamo da tempo, è già predisposta per un intervento di questo tipo, che dovrebbe portare poi alla creazione di una zona 30 sperimentale in determinate strade".
Il timore – prosegue Costetti – "è che l’impegno di quelle risorse venga poi spostato in futuro su altre voci di bilancio e non se ne faccia più nulla. Il quartiere e le famiglie dei bambini che frequentano le Papa Giovanni XXIII hanno bisogno di una strada scolastica: il traffico è tanto, specialmente al mattino, e i pericoli per i pedoni sono moltissimi. I bimbi a piedi devono essere messi nelle condizioni di venire accompagnati dai loro genitori in totale sicurezza". A ‘sperimentare’ sulla loro pelle i rischi legati al caos traffico , sono anche i volontari (soprattutto mamme e papà) che ogni mattina sono impegnati nel Pedibus: "Camminando coi bambini ci rendiamo conto che gli attraversamenti pericolosi sono troppi. Il ‘peccato originale’ è la cattiva gestione dei varchi, che dalla dismissione della ferrovia hanno incrementato le auto nel quartiere, con situazioni davvero fuori controllo". Strettamente collegato al Piedibus è anche il tema della copertura assicurativa dei volontari che ogni mattina garantiscono il servizio: "Anche recentemente – prosegue Costetti – ho sollecitato via Pec gli uffici preposti per capire se esistesse una copertura per noi genitori. Come immaginavo non è prevista, anche se mi è stata ricordata la possibilità di iscriversi all’albo dei Cittadini Attivi, una misura che reputo insufficiente. L’assicurazione è la punta dell’iceberg di un sistema che dovrebbe favorire queste forme di volontariato dal basso con un piano strutturato adatto a tutti".