Studenti bendati e bagnati «Come profughi in fuga»

Lega e Forza Italia contro l’esperienza sensoriale che simula le traversate sui gommoni. Bortolamasi (Pd): «Attacco strumentale di chi non ha argomenti»

Migration

Un’esperienza sensoriale per far capire ai ragazzi, tentando di avvicinarsi nei limiti del possibile alla realtà, cosa affrontano i migranti quando attraversano il mare e approdano vivi sulla terraferma. E’ la proposta del Festival della Migrazione. Ma il laboratorio - tra l’altro riproposto in questi giorni (fino all’8 dicembre al centro famiglie di Nazareth) per il secondo anno - ha scatenato una polemica politica a cui gli organizzatori non vogliono rispondere. Si dicono solo amareggiati per la strumentalizzazione di un evento che ha tutt’altri obiettivi. «Ci risulta – spiega la Lega di Modena – che nei giorni scorsi gli studenti di alcune scuole superiori sono stati accompagnati dai professori in questo laboratorio dal titolo ’Alle radici (viaggio sensoriale all’origine della migrazione)’. A quanto ci hanno riferito gli alunni sono stati accompagnati dentro una stanza e sono stati muniti di cuffie per sentire il rumore del mare, bendati e spruzzati con acqua per simulare la traversata del Mediterraneo, il tutto accompagnato da una narrazione». I leghisti manifestano i loro dubbi sull’utilità del laboratorio: «Si tratta di un tentativo di indottrinamento – dice il comuncato del Carroccio – L’iniziativa ha scatenato il disappunto di alcuni genitori, che non sarebbero stati interpellati dalle scuole circa l’opportunità di coinvolgere dei minorenni in tali esperienze».

Rincara la dose Forza Italia. «Un importante liceo di Modena – incalzano Antonio Platis, candidato alle regionali per FI, e il senatore Enrico Aimi – porta una scolaresca in una struttura gestita dai volontari e assieme al professore di Religione fanno provare agli alunni, per circa due ore, il percorso dei migranti in mare. La storia che abbiamo raccolto da un ragazzo di 17 anni è gravissima. Sono stati costretti a togliersi le scarpe. Gli ‘operatori’ del centro hanno bagnato i piedi agli alunni e poi hanno caricato su un finto gommone la scolaresca. Per simulare il mare hanno utilizzato un ventilatore che sparava aria gelida sulla faccia e, di tanto in tanto, arrivavano anche gli spruzzi di acqua per ricordare le onde. Il tutto – denunciano Platis e Aimi – mentre i ragazzi erano bendati. Il percorso prevedeva anche una finta visita medica, in cui la guardia costiera spintonava gli studenti-migranti e faceva inginocchiare tutti in fila per terra. È ingiustificabile – commentano gli esponenti di FI – aver sottoposto i ragazzini a questo trattamento. Così come è imbarazzante far sembrare l’encomiabile lavoro dei medici e delle forze dell’ordine come brutale e privo di rispetto verso le persone. Oltre a tutti i risvolti di opportunità c’è un problema anche autorizzativo. La scuola, infatti, non ha mai fatto firmare ai genitori il nulla osta per l’attività fuori sede. Come mai?», dicono dopo aver raccolto la lamentela di una mamma.

In effetti il laboratorio prevede proprio la simulazione di un viaggio in mare, l’esperienza è introdotta a voce ma non vengono svelati i dettagi che chi la prova conoscerà solo durante il laboratorio. Sarebbe anche questo, il bello dell’esperienza così come è stata concepita. «La Lega sta strumentalizzando una iniziativa che ha lo scopo di fare informazione senza usare il solito linguaggio carico di livore tipico della Lega – interviene il segretario del Pd, Andrea Bortolamasi – Capisco che ai leghisti dia fastidio mostrare il percorso dei migranti stritolati ancora dalla Bossi-Fini, ma se arrivano a strumentalizzare il festival vuol dire che hanno davvero finito gli argomenti».

«Se questa è la scuola pubblica, un laboratorio per indottrinare i giovani alla cultura della accoglienza forzata, allora c’è da temere», conclude il capogruppo Fi in Regione Andrea Galli.