Tre Dna diversi sul reggiseno di Alice Gli esami del Ris confermano: manca il codice genetico di Gaaloul

Emergono nuovi importanti elementi sugli indumenti indossati dalla ragazza la notte del delitto. Su uno dei Dna individuati ancora in corso accertamenti. La criminologa Sartori: "Ora tocca alle maniglie". .

Tre Dna diversi sul reggiseno di Alice  Gli esami del Ris confermano:  manca il codice genetico di Gaaloul

Tre Dna diversi sul reggiseno di Alice Gli esami del Ris confermano: manca il codice genetico di Gaaloul

di Valentina Reggiani

Misteri e tante domande che ancora oggi non trovano risposte certe. Ci sono due dna maschili, forse tre sulla spallina del reggiseno di Alice Neri, la giovane mamma di Ravarino barbaramente uccisa lo scorso 18 novembre nelle campagne di Concordia. A trovarle – nell’ambito degli accertamenti tecnici irripetibili, alla presenza dei consulenti delle difese – sono stati i Ris di Parma ai quali sono stati delegate le analisi. A sollevare ulteriori interrogativi è il fatto che nessuna di quelle tracce biologiche apparterrebbe al Dna del principale sospettato, Mohamed Gaaloul.

La comparazione, invece, dovrà essere fatta con il materiale genetico prelevato agli altri due indagati, il marito della vittima, Nicholas Negrini - che invoca la verità su accaduto quella terribile notte – e il collega di Alice, Marco Cuccui, che trascorse la serata con la giovane mamma. Sulla spallina della vittima, trovata dalla scientifica durante il sopralluogo sul luogo del delitto, vi sarebbero appunto due tracce di dna maschile mentre il terzo probabile profilo è ancora in fase di elaborazione. I dati certi, al momento, sono che il dna della vittima è stato trovato sulla tracolla del borsello dell’indagato e, viceversa, il dna di Gaaloul è spuntato sul mozzicone di sigaretta di Alice: ovvero sul filtro di una Neo. Come noto – aveva chiarito la difesa del tunisino – il 29enne non aveva mai negato di aver trascorso oltre un’ora, quella notte, con la giovane mamma. "È ovvio che possa esserci stata contaminazione", aveva dichiarato l’avvocato Roberto Ghini, spiegando che l’indagato e la vittima erano stati visti baciarsi all’uscita dal noto bar di Concordia. Intanto proseguono gli accertamenti sugli altri reperti ammessi all’incidente probatorio: il fazzoletto, su cui è stato isolato altro dna maschile, gli anelli della vittima, i pantaloni che presumibilmente Gaaloul indossava quella notte e su tanto altro materiale. "Nei prossimi giorni – spiega la criminalista Katia Sartori, consulente di Negrini – saranno esaminate, come da nostra richiesta, le maniglie dell’auto per la ricerca delle tracce dattiloscopiche. Parliamo delle maniglie trovate dal giornalista Canta, sul luogo del delitto, qualche giorno dopo il brutale assassinio, ovvero il 30 novembre e repertate il primo di dicembre dai carabinieri. Saranno poi analizzate – come richiesto dal perito del giudice – le campionature effettuate dal Ris all’interno dell’auto data alle fiamme al fine di rilevare sostanze chimiche in generale. Ad oggi, infatti, non si può escludere che sia stata utilizzata la tanica di olio esausto, nonostante non vi sia certezza che sia stato effettivamente usato quell’olio". Sulla tanica sarebbero state trovate tracce esigue ma i risultati non sono definitivi. I consulenti ora stanno cercando di ricostruire la dinamica del delitto a 360 gradi, partendo dalla vita e dalle frequentazioni della vittima.