REDAZIONE MODENA

Uil, timori sulla legge di bilancio: "Richieste rimaste inascoltate. Così l’impatto sarà devastante"

Il sindacalista Rinaldi: "Ancora tanti nodi da sbrogliare. La nostra mobilitazione continuerà". Pulitanò interviene dopo la lettera del sindaco: "Pensi piuttosto a programmare gli investimenti"

Roberto Rinaldi (Uil)

Roberto Rinaldi (Uil)

Modena, 30 dicembre 2024 – "A valle dell’approvazione della legge di bilancio 2025, appena varata dal Governo, condividiamo le preoccupazioni della politica locale sull’impatto negativo che i tagli ai Comuni produrranno". Con queste parole Roberto Rinaldi, coordinatore Uil Modena, riaccende i riflettori sul tema e parla chiaro: "A breve – dice il sindacalista – analizzeremo e discuteremo le proposte della giunta modenese sul bilancio del Comune capoluogo, consapevoli del fatto che si partirà con un handicap dovuto ai mancati trasferimenti che purtroppo interesseranno anche le Regioni. Dovremmo affrontare il nodo Seta, le politiche abitative sempre più centrali per una Modena meno attrattiva per lavoratori pubblici e privati e per studentesse e studenti registrato un costo della vita sproporzionato rispetto ai salari, la maggior richiesta di assistenza soprattutto della popolazione anziana. Come Uil siamo pronti a trovare soluzioni per mantenere i servizi magari provando a potenziarli, consapevoli che la coperta consegnata dal Governo è corta e pertanto la nostra mobilitazione per chiedere giustizia sociale per portare avanti chi è indietro probabilmente continuerà".

Dall’altra parte, a intervenire sullo stesso tema, in risposta alla lettera aperta scritta dal sindaco al governo, è Ferdinando Pulitanò, consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. "Nella lettera aperta al Governo, il sindaco Mezzetti più che chiedere aiuto al governo, compie uno straordinario volo pindarico propagandistico scaricando già sul Governo le colpe dei disservizi. Nella lettera il Sindaco però deve aver dimenticato una componente fondamentale della narrazione: il peso delle scelte passate che ricade sul presente. I vincoli di spesa a cui i Comuni sono sottoposti oggi, infatti, non sono certo un’invenzione dell’attuale Governo, ma una necessità derivante da anni di tagli lineari e politiche poco lungimiranti da parte di Governi di centrosinistra". "Il dato più lampante – dichiara Pulitanò – proviene dal quinquennio 2014-2019: proprio in quegli anni, l’Istituto per la finanza e l’economia locale (IFEL) ha certificato tagli per oltre 4 miliardi di euro agli enti locali, con l’aggravante del Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde), che ha ulteriormente compresso le capacità finanziarie dei Comuni".

"Nonostante questo pesante fardello – continua Pulitanò – il governo Meloni ha dimostrato una visione concreta e responsabile: basti pensare ai 196 milioni di euro risparmiati con l’azzeramento della rata della spending review informatica e al mantenimento del ‘Fondone Covid’, pari a 480 milioni di euro, che verranno restituiti agli Enti locali per affrontare le loro maggiori esigenze. Senza dimenticare che durante l’ultima conferenza Stato città, c’è stato il via libera per lo sblocco di circa 470 milioni di fondi, per l’anno 2025, destinati ai Comuni".

"Il sindaco Mezzetti – aggiunge Pulitanò – dovrebbe impegnarsi di più a programmare investimenti e spese da sostenere con i soldi dei modenesi e magari, ma chiediamo troppo, riconoscere che, mentre in passato si tagliava indiscriminatamente, oggi il Governo lavora per risanare e dare stabilità al Paese".