La ‘Dolce Vita’ corre ancora: ecco la Triumph di Fellini

L’auto originale, guidata da Mastroianni, acquistata da un appassionato collezionista. Filippo Berselli, ex deputato, senatore e sottosegretario, racconta la scoperta di questa icona. Show a Finale Emilia

A destra Filippo Berselli con la Triumph TR3 della 'Dolce Vita', guidata da Mastroianni (a sinistra con la Ekberg in una scena del film)

A destra Filippo Berselli con la Triumph TR3 della 'Dolce Vita', guidata da Mastroianni (a sinistra con la Ekberg in una scena del film)

Finale Emilia (Modena), 20 aprile 2024 – Sembra di sentire la voce della splendida Anita, "Marcello, come here!" . Via Mazzini a Finale Emilia non è certo come via del Tritone o via del Corso a Roma, e la fontana di piazza Baccarini non assomiglia neppure lontanamente alla Fontana di Trevi, eppure l’atmosfera è quella: quando oggi pomeriggio la Triumph TR3 è arrivata nel cuore della cittadina della Bassa modenese, sotto nuvoloni che minacciavano pioggia, pareva davvero di essere tornati al tempo della ‘Dolce Vita’ di Fellini, quella di Mastroianni e della biondissima Ekberg che ha fatto girare la testa a tantissimi uomini. Ospite d’onore della grande festa Anni ‘60 che si concluderà domani a Finale, fra twist e rock’n’roll, è stata appunto la vettura originale del film, di proprietà dell’avvocato Filippo Berselli, bolognese, ex deputato, senatore e sottosegretario, appassionato collezionista di auto d’epoca.

La storia di questa roadster ruggente è quasi incredibile. "Nel 2016 avevo desiderio di acquistare una Triumph, amatissima nei primi Anni ‘60 – racconta Berselli –. Ma quasi tutte le auto in vendita avevano la targa bianca, ovvero arrivavano dagli Usa o dal Regno Unito. Io invece mi ero fissato: la volevo con la targa nera, cioè italiana". Aveva già ‘adocchiato’ un modello perfetto, disponibile a Napoli, quando si è imbattuto in rete nell’annuncio di una Triumph TR3 disponibile a Pesaro, "in condizioni piuttosto complicate, ma interessante". E l’ha acquistata. Non avrebbe mai immaginato, tuttavia, che quella fosse proprio la Triumph felliniana: "L’ho scoperto facendo ricerche al registro automobilistico, perché la vettura risultava immatricolata già nel 1956, una data impossibile perché in quell’anno quel modello non era ancora sul mercato. Evidentemente un errore di trascrizione", aggiunge Berselli. Dagli archivi è emersa la data reale, 1958, "e la vettura era stata di proprietà della Riama Film di Roma, proprio la casa di produzione della ‘Dolce Vita ’ di Fellini". La targa originale era Roma 324229, appunto quella dell’auto del giornalista Marcello Rubini (Mastroianni) inseguito dai paparazzi con Anitona.

Mistero fra i misteri, il colore: in origine la Triumph era bianca, Fellini l’aveva fatta verniciare di nero, ma l’ultimo proprietario conosciuto l’aveva acquisita nuovamente bianca. "Ho voluto che tornasse nera, perché questa Triumph era e resterà sempre l’emblema del film di Fellini", dice il collezionista. Proprio un mese fa, Filippo Berselli è riuscito finalmente a reimmatricolare la vettura con la targa originale. "È un’auto iconica, ora non me separerei per niente al mondo. Questa vettura non ha fatto la Dolce Vita: lei è la Dolce Vita".