Modena, Mezzetti si presenta: “Io senza tessera di partito? E’ la mia forza”

Il candidato sindaco del Pd parla dopo l’investitura ufficiale: “Ho accettato perché amo questa città, che 35 anni fa e un giorno mi ha adottato”

Gian Carlo Muzzarelli e Massimo Mezzetti

Gian Carlo Muzzarelli e Massimo Mezzetti

Modena, 20 gennaio 2024 – Massimo Mezzetti, il candidato a sindaco del Pd, ma senza tessera di partito, che proprio nella non appartenenza ad un partito indica la sua forza. Oggi l’uomo terzo scelto dai dem dopo la pioggia di candidature interne (ben otto) che non portavano a trovare la famigerata ‘quadra’, si è presentato ufficialmente, spiegando di aver accettato di candidarsi a sindaco “per amore della mia città, perché Modena mi ha adottato esattamente 35 anni fa. Trentacinque anni fa e un giorno, perché venni qui il 19 gennaio del 1989. Città che mi ha accolto e che amo. Amo i modenesi. Per amore di Modena ho deciso affrontare questa nuova avventura e spero di essere all’altezza delle aspettative. Però siamo solo ai quarti di finale, la finale è quando i cittadini ti danno il consenso”. E la semifinale, aggiungiamo, le eventuali primarie. Candidato atipico, si diceva, nella Modena del ‘partitone’: “Il fatto che io non sia iscritto a nessun partito – spiega Mezzetti – è una scelta, perché mi sono congedato dalla politica attiva, perché ho una idea della pratica politica forse anche un po’ antica, ma nobile, e in questi ultimi anni non ho trovato rappresentazione nella politica e nei partiti, pur rispettando la politica che è sempre importante e centrale nella vita. Croce diceva ‘puoi non occuparti della politica, ma la politica poi si occupa di te’. Quindi è bene sempre occuparsi di questo. Credo che possa essere un elemento di forza il non avere tessere di partito – chiarisce l’ex assessore regionale -, perché è un elemento di libertà in cui in qualche modo io posso affrontare in massima libertà e laicità il confronto fra tutti i partiti perché appunto non ho una tessera di partito. L’unica tessera che ho è quella dell’Anpi, di Modena, in tasca. Da sempre. Confronto dunque senza vincoli e spero che questo venga apprezzato perché lo farò col massimo rispetto e massima disponibilità al dialogo con tutti”. Già, il confronto, col ‘rischio’ primarie sullo sfondo. “Altri partiti? Li vedremo nei prossimi giorni a livello programmatico. Proporrò – dice a questo proposito Mezzetti - un patto per la città e con la città. Le formule non mi interessano. Vedremo quale sarà il perimetro di questa alleanza”. Poi vengono i problemi, di Modena: “Modena è una città complessa e la gerarchia dei problemi mi pare abbastanza evidente: non tutti problemi derivanti dalla capacità di un’amministrazione, ma derivanti anche dai rapporti con lo Stato. Penso prima di tutto al tema sicurezza, ma certo i cittadini non si interessano molto se il problema sia del Comune, dello Stato o del ministero. I cittadini vogliono risposte. Noi dobbiamo affrontare la questione senza mettere la testa sotto la sabbia, affrontare i problemi. Ascoltare. Dialogo per capire dove sono le criticità e risolvere nel migliore dei modi, col massimo impegno. Abbiamo la fortuna di aver ereditato un grosso lavoro, si può e si deve migliorare. Crescere con questo bagaglio di esperienze che ci viene consegnato in eredità con la consapevolezza della responsabilità dell’ereditare questo bagaglio, ma con il coraggio di affrontare le sfide, che ci sono e sono aperte. Continuità e innovazione. Cambiamento e innovazioni dove necessari. Sicurezza, gestione ambientale dei rifiuti, trasporto pubblico. Sanità, sociale e anziani”. Ma il problema principale resta la sicurezza: “Non è competenza delle amministrazioni comunali ma dello Stato – chiarisce Mezzetti -, sarà bene stabilire un tavolo di confronto di trattativa in cui il Comune mette quello che può e deve mettere, ma lo Stato soprattutto, perché la competenza è sua. Spero che con il ministro Piantedosi di avere un buon rapporto. L’ho conosciuto in qualità di prefetto a Bologna, quando ero assessore alla legalità in Regione e con lui abbiamo portato avanti diversi protocolli di legalità nel territorio regionale e spero che sulla base di questo rapporto avuto in passato possiamo lavorare in collaborazione per dare una soluzione a questi problemi che ha Modena. La risposta non potrà essere soltanto di carattere securitaria, bisognerà costruire un habitat intelligente in questa città, di socialità, di opportunità e occasioni sul territorio che animino il territorio e non lo rendano terra di nessuno, ma con un principio fondamentale: un’amministrazione, un governo pubblico, deve garantire il massimo dei diritti sociali e civili a tutti quelli presenti sul proprio territorio. Questa la premessa per dover esigere il rispetto delle regole e dei doveri da tutti. Tanto è stato fatto di positivo, ma tanto si può ancora fare”. Poi viene il piano personale, dietro la candidatura: “Improvvisamente – spiega Mezzetti - devo cambiare vita. Molti sapranno che da qualche anno non ero più attivo politicamente. Improvvisamente rientro in quello che è stato il mio mondo per tanti anni candidato ad un ruolo di primissimo piano e quindi molto impegnativo. Un ruolo che richiede uno scombussolamento delle mia vita privata e professionale, mia e chi mi sta accanto. Lo faccio con entusiasmo, dopo tante insistenze perché io come sapete ho più volte declinato questo invito e questa insistenza. Alla fine ho accettato per amore della mia città, perché Modena mi ha adottato esattamente 35 anni fa. Trentacinque anni fa e un giorno, perché venni qui il 19 gennaio del 1989. Città che mi accolto e che amo. Amo i modenesi. Per amore di Modena ho deciso affrontare questa nuova avventura e spero di essere all’altezza delle aspettative”. Siamo ai quarti di finale, la finale è quando i cittadini ti danno il consenso”.