Alpe Cucine Soliera, la ’meteora’ che conquistò la Coppa Italia di B

Sono passati 20 anni esatti da quel trionfo rocambolesco che rappresenta un unicum nella storia dei team modenesi

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In un ’anno horribilis’ come sarà ricordato questo 2020, sono però tantissimi i ricorsi storici, soprattutto nel mondo della pallavolo: oltre a quelli noti, e già celebrati, ce n’è uno decisamente poco conosciuto, che riguarda anche un record ’particolare’ del volley nostrano, normalmente abituato a ben altri trionfi. Sono infatti passati vent’anni dall’unica Coppa Italia di Serie B vinta da una squadra modenese, l’Alpe Cucine Soliera (foto), in una categoria dove, normalmente, la pallavolo della nostra provincia è molto rappresentata, l’Alpe Cucine Soliera però, e giusto nella stagione 19992000, riuscì ad arrivare al successo in quella manifestazione, che a quei tempi era unica per settore: "E’ stata una bella avventura, - conferma Ermanno Zappoli, che di quella società, la Pol. Solierese, era il Presidente, - purtroppo troncata sul più bello, quando eravamo arrivati ad un passo dalla A1, dopo essere partiti con una squadra tutta di ragazze solieresi: le invidie di paese ebbero la meglio, costringendoci ad abbandonare il nostro Palasport, e fummo costretti ad emigrare a Carpi, ma a quel punto non mi divertivo più, e cedetti il titolo." Non prima però di aver dominato in B1, vincendo il campionato a mani basse, ed approdando alla finale di Coppa Italia giocata a Genova, vinta in rimonta per 3-2: "Onestamente però, non mi ricordo però chi fosse l’avversaria – conclude Lara Lugli, schiacciatrice carpigiana, che di quella squadra era una colonna, - mi ricordo solo che perdevamo 2 set a zero, ma sul finale del 3° set, piazzai una parallela largamente fuori, che invece gli arbitri ci diedero "buona": a quel punto la partita girò, e noi andammo a vincere la Coppa, ma non vi dico che parapiglia scoppiò alla fine, tanto che scoppiò una rissa, ed un tifoso avversario piazzò un cazzotto sul naso del nostro povero allenatore, Alberto Rojtman, che infatti nelle foto delle premiazioni aveva l’aria un po’ mogia…".