E’ UN CARPI SPIETATO

Vince a Cesena con Biasci e torna a correre verso la vetta

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CESENA

0

CARPI

1

CESENA (3-4-3): Marson; Zampano, De Santis, Sabato; Capellini (11’st Russini), Rosaia, Franco (25’st Arzzone), Valeri; Zecca (1’st Borello), Butic, Zerbin (24’st Cortesi). A sp. Agliar, Stefanelli, Giraudo, Brignani, Maddaloni, De Feus, Ricci, Pantaleoni. All. Modesto.

CARPI (4-3-1-2): Nobile; Sabotic (21’st Fofana), Boccaccini, Ligi, Sarzi Puttini; Saber, Pezzi, Carta (34’st Varga); Saric (27’st Simonetti); Biasci, Cianci (21’st Vano, 34’st Carletti). A sp. Rossini, Celeste, Rossoni, Varoli, Bellini, Mastaj, Tommassone. All. Riolfo.

Arbitro: Feliciani Teramo

Reti: 42’ Biasci

Note: spettatori paganti 604, incasso 3706 euro, abbonati 8715, quota 30027,74 euro. Ammoniti Sabato, Cianci, Sabotic, Franco, mister Riolfo, Boccaccini, Saber, Russini. Angoli 6-1. Recupero 3’pt e 5’st.

Davide Setti

CESENA

Se questo è un segnale dalla buona sorte, allora ci sarà da vertirsi. Perché il Carpi più vulnerabile dell’anno, che concede 7 nitide palle gol al Cesena, riesce in quello che nessun Carpi aveva mai fatto, vincere al Manuzzi fra i professionisti (unica volta nel ‘58 fra i lettanti). I biancorossi si aggrappano al capolavoro balistico Biasci e alle parate Nobile per strappare un successo che li mantiene agganciati al treno delle primissime. Il turnover Riolfo è minimo e obbligato dalle scorie del Menti. Si rivede Carta, Sabotic fa il terzino, ma la sorpresa è Cianci per Vano davanti. La sensazione è che nelle maglie larghe della fesa cesenate (c’è il cursore Zampano adattato nei tre centrali) Biasci e soci possano vertirsi, ma la realtà è che il Cesena fa e sfa quattro nitide palle gol. Due le manda in fumo il ‘99 Zerbin (transitato nel 2016 dal Gozzano a Carpi, senza giocare), una la salva Sarzi Puttinisul tap in Zecca, la quarta in pieno recupero la spara Butic centralmente con Nobile che respinge. Ce ne sarebbe per essere preoccupati, ma il calcio è strano ed è il Carpi ad andare al riposo avanti. La firma è dell’uomo nettamente un’altra categoria, quel Tommaso Biasci che beve come gassose Franco e De Santis e con un gioco prestigio spara lì dove Marson non la vede nemmeno. La nona perla nelle ultime 15 gare giocate (Coppa compresa) vale a griffare un primo tempo in cui Saric, dolorante a un ginocchio, e Cianci non sembrano mai in sintonia. La pressione del Cesena nella ripresa è ancora più netta. L’uomo della provvidenza è Nobile, strepitoso sul missile Zerbin retto nel sette, decisivo poi anche su Russini e Borelli. Il Carpi fatica a ribaltare l’azione, perde anche Vano (tirotto alla coscia, comunque sarebbe squalificato col Padova) quasi subito dal suo ingresso e chiude col 4-5-1 mettendo Varga ad alzare la muraglia. Il Cesena ci sbatte contro e il colpo del Manuzzi vale come un assegno in bianco per cullare ancora sogni gloria.