Il Carpi getta alle ortiche due punti a Crema

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CREMA (4-3-3): Aiolfi; Nesci (10’st Spaneshi), Vavassori, Brero, Cerri; Bignami, Ricozzi, Gerace (25’pt Groppelli); Abbà (33’st Meleqi), Recino, Tosi (10’st Melchiori). All. Bellinzaghi.

CARPI (4-3-1-2): Kivila; Casucci, Boccaccini, Calanca, Dominici (33’st Villa); Beretta, Bouhali, Ranelli (1’st Olivieri); Cicarevic (27’st Laurenti); Arrondini (19’st Stanco), Sall (33’st Ferraresi). All. Bagatti.

Arbitro: Recupero di Lecce

Reti: 5’ Beretta, 40’st Brero

Note: espulsi al 21’ Vavassori, al 25’st mister Bellinzaghi e al 28’st Ricozzi. Ammoniti Nesci, Ranelli, Ricozzi, Beretta, Laurenti, Casucci

di Davide Setti

CREMA (CREMONA)

Fra i tanti disastri esterni seminati quest’anno in giro dal Carpi, il più inspiegabile è quello andato in scena a Crema, dove la squadra di Bagatti in doppia superiorità numerica ha cestinato 2 punti d’oro facendosi raggiungere sull’1-1 a 5’ dalla fine, con la Giana capolista scappata a +5. Al contrario delle ultime due sconfitte di Correggio e Lodi, questa volta Calanca e soci l’avevano sbloccata subito con una magia di Beretta, ma sono riusciti nel miracolo di resuscitare un Crema che al 21’ era rimasto in dieci (Vavassori ha affondato Arrondini lanciato a rete) e poi a 20’ dalla fine addirittura in nove, per il doppio giallo a Ricuzzi. E invece di spingere a caccia del 2-0, contro un avversario alle corde, il Carpi nella ripresa si è limitato a uno sterile possesso palla che, come il lenzuolo rosso col toro, ha scatenato la rabbia dei lombardi a cui alla fine il pari è andato pure stretto.

Un disastro ben più grave di quanto non dica l’1-1 finale e la classifica (dietro nessuna ha vinto e il Carpi è ancora secondo), che conferma quanto questa squadra, così bella per 45’ e poi scomparsa nella ripresa, sia mentalmente inidonea a poter pensare di lottare per la C. Una metamorfosi che ha fatto infuriare i tifosi biancorossi al seguito (a fine gara hanno abbandonato lo stadio senza nemmeno salutare la squadra) e il patron Lazzaretti, anche se al momento non sono previste decisioni drastiche sulla panchina di Bagatti, come invece si poteva pensare al 90’. Un epilogo impensabile per chi avesse visto solo il primo tempo, col Carpi padrone del campo, premiato dall’eurogol di Beretta su sponda di Sall e poi vicino al 2-0 in sequenza con Arrondini, Beretta (miracolo di Aiolfi su punizione), Cicarevic e ancora Beretta. Nella ripresa invece la squadra di Bagatti (con Olivieri per l’ammonito Ranelli) ha smesso di giocare in modo inspiegabile, salvata due volte da Kivila (su Melchiori e Recino), poi Ricozzi le aveva dato una mano entrando in modo folle, già ammonito, su Laurenti.

Nemmeno in 11 contro 9 il Carpi ha capito che doveva svegliarsi e sull’ennesima mischia Brero ha infilato di testa (male Boccaccini e Kivila questa volta) il meritato pari, che conferma come questo Carpi schizofrenico non sia ancora pronto per lottare per la C.