"La Cittadella sarà un punto di riferimento"

Galassini spiega gli obiettivi che lo hanno portato in Eccellenza: "Giovani e impiantistica all’avanguardia per raggiungere la D".

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Il suo ingresso nella Cittadella è stato il ’botto’ dell’estate modenese dei dilettanti. Paolo Galassini (nella foto) ha voglia di scrivere un’altra pagina memorabile per il club di via Delle Suore, protagonista nell’ultimo decennio della scalata dalla Terza all’Eccellenza. Con l’ex socio del Modena al timone, al fianco della storica dirigenza, la Cittadella è stata protagonista sul mercato e non serve la sfera di cristallo per capire che lotterà per la D con gli innesti di ’big’ come Boilini, Pappaianni Lenzi, Vernia, Farina, Davoli, Covili e Napoli. Ma il progetto dell’imprenditore modenese del marchio Usco è ben più ampio. Basta ascoltarlo.

Galassini, perché la Cittadella dopo l’addio dal Modena?

"Ci sono stati degli approcci dopo la mia uscita dal Modena, anche prima dello scoppio dell’emergenza Covid. Con Lei, Marchesini e Seghedoni c’è stato subito feeling e a giugno abbiamo definito l’accordo. Nella Cittadella ci sono le basi solide perfette per poter fare quell’ulteriore salto di qualità che per vari motivi, anche coincidenze sportive come il crack del Modena, non sono riuscito a compiere con la Rosselli".

Il progetto cosa prevede?

"Parlerei più di progettualità, perché è un discorso che abbiamo avviato a 360°, al fianco della dirigenza storica, sin dal primo giorno. Alla Cittadella c’è storia e lo scopo principale è che la prima squadra, aldilà della categoria in cui giocherà, diventi il sogno e il punto di riferimento dei nostri bambini che giocano nel settore giovanile e conta già oltre 200 ragazzi. E per questo stiamo lavorando forte sull’impiantistica".

Quali sono le novità?

"Intanto abbiamo rifatto il manto in erba del campo ’Botti’ che sarà pronto a fine agosto, coi lavori affidati alla ditta che ha rifatto il ’Dall’Ara’ di Bologna. Poi presto partiranno i lavori per il campo di allenamento in sintetico, attendiamo la fine dell’iter burocratico, perché siamo concessionari e non proprietari del terreno. Sarà una svolta importante per consentire di allenarsi con continuità a tutti i nostri ragazzi. E poi copriremo la tribuna di entrambi i campi: per quello di allenamento ne abbiamo già individuata una che dobbiamo portare lì, per il ’Botti’ abbiamo pronto il progetto e la nuova tribuna coperta avrà 300 posti". Settore giovanile al centro del progetto quindi?

"È il cuore del nostro lavoro. Valorizzeremo il dopo scuola che c’è già, un’attività straordinaria, che non hanno nemmeno i club professionistici della zona, che permette ai ragazzi di fare i compiti e studiare in una sala del nostro centro sportivo prima degli allenamenti. E poi a breve annunceremo il nuovo responsabile tecnico che formerà tutti i nostri allenatori del settore giovanile e lavorerà al fianco del nostro responsabile del settore giovanile Brunelli".

La promozione in Serie D subito quanto sarebbe importante?

"Non è un’ossessione già da questo primo anno, il progetto andrebbe avanti comunque. Anche se penso che a Modena manchi una D. E anche al Modena stesso, che potrebbe avere un punto di appoggio di spessore".

Il mercato della prima squadra è chiuso?

"Per i ’vecchi’ sì, ora mancano due 2002 e un 2001 e poi siamo a posto".

Davide Setti