Magia Bozhanaj, il Modena è terzo. A Catanzaro un’impresa storica

I canarini vincono in casa dei calabresi 54 anni dopo, nonostante le sei assenze pesanti, e con un gol al 95’

Magia Bozhanaj, il Modena è terzo. A Catanzaro un’impresa storica

Magia Bozhanaj, il Modena è terzo. A Catanzaro un’impresa storica

di Alessandro Troncone

CATANZARO

Il Modena è squadra, se mai ci fosse ancora bisogno di una prova. E ora possiamo dire anche si è inserita prepotentemente tra le grandi. Che gioia a Catanzaro (54 anni dopo l’ultima volta), è una vittoria non da tre ma da sei punti, per le premesse della vigilia (sei le assenze) e per il messaggio lanciato a tutte le avversarie. La vince Bianco, la vince Bozhanaj, la vince il coraggio delle scelte. Variabile. Come il meteo di Catanzaro. Pioggia e sole, quasi a voler dire che l’imprevedibilità regna sovrana.

Con Ponsi nel terzetto di difesa e Guiebre sull’esterno, il Modena difende a 5 e attacca con il 3-5-2, è Tremolada a fare da seconda punta al fianco di Manconi. E i canarini mantengono la filosofia ormai consolidata, vanno a prendere il Catanzaro sin dal rinvio di Fulignati, pressing alto e buona occupazione degli spazi. Le squadre si rispettano. E sono due disattenzioni di reparto a dare vita all’1-1 del primo tempo. La prima la commette il Modena, intorno al 20’: uscita di Zaro quasi a centrocampo sul recupero palla dei padroni di casa fin troppo alta, ne esce una voragine a destra per la galoppata di Pontisso, cross sul secondo palo sul quale Oukhadda si fa scavalcare e Vandeputte calcia al volo all’angolo dove Seculin non appare prontissimo. La seconda, dall’altra parte, la commette il Catanzaro al 27’. Manconi viene servito sulla trequarti, avanza senza essere mai disturbato dalla difesa giallorossa fino ad entrare in area di rigore ma poi è bravissimo ad incrociare sul secondo palo. Da qui, il Modena riprende un attimo misure e attenzione, conservando il pari all’intervallo.

Nella ripresa entrambe le formazioni costruiscono almeno un paio di situazioni a testa per ricamare il gol del sorpasso. Subito Donnarumma (Zaro si fa scavalcare dal pallone spinto dal forte vento) ma Seculin chiude la porta con un bell’intervento, poi Manconi che, imbucato da Duca, preferisce l’assist per l’accorrente Guiebre invece che calciare. Entra Bonfanti e avrebbe anche l’occasione per incidere al 65’, tiro impreciso e alto dall’interno dell’area. Idem Ambrosino una decina di minuti più tardi. Regna l’equilibrio, anche grazie alla solidità che il Modena dimostra nonostante la proiezione offensiva del Catanzaro ma i gialli l’avevano preparata benissimo e peccato per la mancanza di qualche soluzione dalla panchina, avrebbe aiutato a tentare un bel colpaccio. Beh, detto... fatto. Gli astri si allineano di nuovo. Al 94’ Ambrosino coglie una clamorosa traversa. Sul ribaltamento di fronte Bozhanaj arriva sino alla trequarti e con un destro alla... (fate voi), lancia il Modena al terzo posto, tra le grandi. Sì, tra le grandi. Ora lo possiamo dire.