Il ’nuovo’ Modena non si rianima: l’Uomo Gagno torna e para un rigore

Ad Ascoli la prima dopo l’esonero di Bianco: partenza promettente, poi l’attacco stecca e la squadra cala. Il match finisce 0-0

Al ’Del Duca’ Gagno è tornato titolare a distanza di tre mesi dall’ultima volta: al 45’ ha neutralizzato un rigore calciato da Nestorovki (fotofiocchi)

Al ’Del Duca’ Gagno è tornato titolare a distanza di tre mesi dall’ultima volta: al 45’ ha neutralizzato un rigore calciato da Nestorovki (fotofiocchi)

Ascoli, 20 aprile 2024 – Dubbi. I soliti, tanto per cambiare. Il Modena è questo da un po’, bacchette magiche non ne ha nessuno. Bisoli ha seguito il riscaldamento, ha parlato e guidato quasi come avesse un telecomando in mano. Conscio del fatto che, adesso, bisogna far così. La sensazione è chiara sin dall’inizio. Poche moine, pochi convenievoli. Il Modena abbandona l’idea di proseguire la filosofia legata al possesso palla e ad una costruzione più o meno logica.

Il primo pensiero va al lancio in profondità a cercare le due punte, Gliozzi e Strizzolo, bravi anche a muoversi bene collaborando tra loro (una viene incontro, l’altra va lunga) salvo poi perdersi lentamente col passare dei minuti anche a causa di una condizione fisica precaria. Strizzolo, per altro, va vicino al gol ad un paio di giri di lancette dal via, il Modena avrebbe l’occasione per sbloccara anche con lo stesso Gliozzi, poi con Battistella, ma non è un mistero che i canarini pecchino in cinismo. Il copione non va molto lontano dagli ultimi visti, tante belle intenzioni all’inizio e poi il calo. Santoro è bravissimo a tenere legati e compatti i reparti, la scelta di schierarlo davanti alla difesa andava proprio in questa direzione. Dove soffre il Modena? Sugli esterni. L’uno contro uno è un patema d’animo ogni volta, Riccio deve concedere anche un giallo e per fortuna resta uno solo. Già, perché a pochi istanti dal duplice fischio, dopo diversi minuti di apnea, Riccio commette l’enorme ingenuità di trattenere Rodriguez sul secondo palo pur notando che il cross dalla destra di Falzerano stava uscendo sul fondo: è penalty.

Deve salire in cattedra Riccardo Gagno (ultima gara giocata il 20 gennaio a Palermo) a salvare il Modena, paratona del portiere canarino su Nestorovski. Da un potenzial svantaggio con uomo in meno, la squadra di Bisoli va al riposo sul pari e in 11. Tuttavia, nel secondo tempo si nota un calo non indifferente. Per quanto in maniera confusionaria, l’Ascoli comprende di potersela giocare e tiene il Modena lì dietro, ripensando ad un piano partita più di contropiede. Entrano pure Bozhanaj, Abiuso e Oukhadda, quest’ultimo per sostituire il ’pericoloso’ Riccio ma ammonito anch’egli dopo appena 30 secondi dal suo ingresso in campo. Record e braccia larghe per Bisoli.

Magli e un pochino più larghe nel quarto d’ora finale, d’altronde i problemi stagionali non potevano certo essere risolti in una settimana da un allenatore che, ad ogni modo, ha fatto capire benissimo che cosa vedremo nelle prossime 4 partite. Non per colpa di Bisoli, ma il Modena in area di rigore si vede sempre troppo poco. È la presenza fisica a fare la differenza, quasi non si vede a volte. E va fatto un monumento a Gagno, sperando sia la chiave di volta del suo anno. Bozhanaj sfiora il colpaccio al 90’, da fuori area, vola Vazquez. Lo diciamo da un po’, è una sorta di lenta agonia la cui fine si intravede ma non è ancora dietro l’angolo.

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