"Orgoglioso di aver portato gente allo stadio"

Fabio Gerli: "E’ una cosa di cui andiamo fieri. Tra poche settimane prenderò la laurea in Economia. E finalmente un po’ di vacanza"

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Ha vinto il campionato, in estate otterrà la laurea in Economia e Commercio, adora ed è adorato da sua nonna con la quale ha un rapporto speciale e Tesser non può rinunciare a lui. È il prototipo del ragazzo e del calciatore perfetto, Fabio Gerli. Gigante del centrocampo canarino, da stagioni nelle quali ha giocato da titolare praticamente sempre. È uno che sa riconoscere le priorità, le cose importanti: "Mia nonna mi segue sempre, è venuta a Modena con l’Imolese e con il Pontedera – ha raccontato a "Barba&Capelli" - mentre mio nonno si è appassionato col tempo al calcio. Ho scritto la tesi, a giugno mi laureo ma terminata la stagione mi prenderò un momento di vacanza. Stiamo vivendo un momento bellissimo, la città ci sta trasmettendo tutta la gioia di questi giorni. Lo scorso anno avevo la percezione di essere in una piazza importante ma non avevo il riscontro emozionale dal campo, viste le porte chiuse. Quest’anno è stato motivo di orgoglio aver riportato tantissima gente allo stadio, ho chiuso un biennio con una vittoria e con gli attestati di stima di Mignani e Tesser che ho cercato di ripagare con le prestazioni". A proposito del biennio, ricorderete, Gerli fu portato a Modena dal duo Matteassi-Cesati: "Ero svincolato dopo il fallimento del Siena ma ero in procinto di firmare per la Carrarese – ha confessato – poi il corteggiamento del Modena ha avuto successo ed eccomi qua. Con Mignani sapevo mi sarei trovato benissimo dopo i due anni di Siena e con Tesser il rapporto è stato ottimo. Mi ha sempre mostrato fiducia, ha inciso la sua esperienza nella vittoria finale". C’è quel bel ricordo del viaggio di ritorno da Teramo, quando il gruppo ha intonato il coro per il mister sulle note di "Volare": "Sì, racconto fedele – ha sorriso – inutile negarlo, noi gurdammo cosa fece la Reggiana in pullman. Non ricordo esattamente a che altezza del viaggio ma il coro ci fu".

Gerli ha vissuto il cambio da Sghedoni a Rivetti: "Ci sono molte affinità tra loro, entrambi sono attaccati alla città, ai tifosi: oltre ad essere presidenti sono anche tifosi e ti trasmettono voglia di vincere per rendere felici le persone. Stone Island? Conoscevo il marchio, io stesso avevo dei capi. Non c’è stata invece occasione di comprare dei prodotti Kerakoll..", ha sorriso. Si parla spesso di gesti scaramantici della stagione, quello di Gerli è nato dalla casualità: "Prima della partita di Pescara o con la Viterbese, non ricordo esattamente, feci una doccia. Da quel momento ho iniziato a farla per tutte le 14 vittorie consecutive, ogni mattina prima della gara".

Alessandro Troncone