Sassuolo, c’è aria di rifondazione

Dopo Djuricic che vuole andare via, ora la società dovrà la valutare le possibili cessioni per non indebolirsi

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"Un grande trampolino di lancio. Il Sassuolo si è costruito la reputazione di squadra che afferma e vende giocatori a club più grandi". Così parlò Filip Djuricic, fantasista serbo che ha scelto il portale Sport Klub per annunciare, dopo quattro stagioni, un addio già scritto da un contratto in scadenza rafforzando l’impressione che quella che arriva, per gli uomini mercato neroverdi, sarà un’estate di straordinari. E che, stando ai si dice, da luglio in avanti potrebbe tirare una vaga aria di rifondazione, con parecchi dei principali asset sui quali Dionisi ha basato le fortune della sua prima stagione in neroverde sul piede di partenza. Intendiamoci, non sarà la prima estate in cui le big assaltano la ‘diligenza’ neroverde, ma da quel che si legge e quel che si sente in giro questa volta potrebbero avere più fortuna che non in altre stagioni. Quando il Sassuolo ha sempre ceduto, ma giusto il fisiologico, incassando plusvalenze-record e – mantenendo l’impianto di squadra – non senza fare in modo di sostituire per tempo i partenti (la staffetta tra Locatelli e Frattesi, ad esempio, ma anche la staffetta CaputoScamacca o il Boga che se ne va a gennaio sostituito dal Traore reinventato esterno) in modo quantomeno riuscito.

Quest’anno, però, potrebbe essere diverso, perché mai come quest’anno i neroverdi hanno messo in vetrina talenti così ‘compiuti’ e mai radiomercato ha amplificato (con frequenza quotidiana) voci che sono troppe perché sotto, per una volta, non ci sia davvero qualcosa. Così, da una parte ci sono le affermazioni dell’AD Giovanni Carnevali (foto), che da mesi da’ un colpo al cerchio del "sarà difficile trattenere tutti" e uno alla botte del "non vogliamo indebolirci, cederemo solo se arriveranno offerte congrue". Dall’altra, invece, esternazioni più o meno velate da parte di giocatori che dicono che "il Sassuolo è una grande società, l’ambiente migliore in cui crescere ma…". Dietro quel ma ambizioni legittime, ci mancherebbe, cui i ‘pezzi da novanta’ della gioielleria neroverde occhieggiano. Si tratti di quel Berardi ("io in un top club? Le ambizioni non le nascondo, ma passa tutto dal Sassuolo", ha detto a febbraio) già vicino all’addio in estate, e anche prima, e sul quale muove il Milan o di altri. Dallo Scamacca appetito dall’Inter e da diverse società estere, fino a Frattesi (Inter e Juve su di lui) che a Scamacca suggerisce "vai in un top club, così ti seguo anch’io", fino a Traore (c’è il Napoli, sull’ivoriano) e al Raspadori che, una decina di giorni fa, strizzava l’occhio alla Juve ("La mia ambizione è arrivare a giocare lì, a quel livello") non senza aggiungere che ci arrivasse "sarà per merito del Sassuolo".

Nel frattempo ci sarebbero altre quattro gare di campionato, e la circostanza non è un dettaglio, ma dopo non è escluso che se ne vedano delle belle anche se soccorre quanto accadde l’estate scorsa. Quando il Sassuolo cedette, di big, solo Locatelli. Alla Juve. E per 37 milioni. Varrà la pena, insomma, capire cosa succede davvero…

s.f.