Aria di Coppa Italia sulle partite della decima giornata di A2 femminile di pallavolo, con BSC Materials Sassuolo ed Emilbronzo 2000 Montale impegnate a far punti, per centrare il primo obiettivo stagionale: più accessibile il compito delle biancoazzurre di Maurizio Venco, sia pure impegnate sul difficile campo della matricola Offanengo, ma con una buona situazione di classifica, più delicato il compito dell’altalenante Montale, che alle 18.30 riceve al PalaMagagni una Olbia ancora in piena corsa per la qualificazione. Sulla carta anche le nerofuxia potrebbero ancora puntare ad entrare tra le prime sei che si qualificheranno per gli ottavi, ma nella realtà Visintini e compagne puntano soprattutto a fare punti in vista della seconda fase di campionato. Sul proprio campo l’Emilbronzo 2000 ha conquistato sette dei nove punti in classifica, e tranne l’inopportuna sconfitta con Lecco, ha sempre offerto prove concrete, ma oggi servirà qualcosa di più, visto che arriva una squadra contro cui Montale non ha mai vinto, nei quattro precedenti esistenti: la società sarda ha completamente cambiato la squadra che pure l’anno scorso era riuscita a guadagnare i playoff, meno la bomber estone Kristine Miilen. Forti del fatto che Olbia ha perso le ultime quattro gare esterne per 3-0, una Emilbronzo al completo prova a cercare quella continuità necessaria per fare risultato, e poter tirare un po’ fiato. Trasferta completamente nuova per la BSC Materials, che non ha mai giocato al PalaCOIM di Offanengo, né mai affrontato la formazione cremasca: sulla carta il pronostico è favorevole a Manfredini e compagne, che però dovranno invertire la striscia negativa esterna successiva alla vittoria con Montale: lontano dal PalaPaganelli le sassolesi hanno sempre sofferto, ma hanno anche affrontato le prime tre della classe. Molto dipenderà dall’eventuale recupero di Aurora Pistolesi, peraltro ben sostituita fino ad ora dalla giovane Vittorini, che potrebbe dare maggiore profondità all’attacco sassolese: per il resto in casa BSC non sembra ci siano problemi di formazione, semmai di continuità.
Riccardo Cavazzoni