Padova, 25 febbraio 2024 – Oltre 100 agenti mobilitati, un elicottero d’appoggio intervenuto da Venezia e un blitz delle forze speciali della polizia per liberare una decina di persone prese in ostaggio in un supermercato da uomini armati. Un’irruzione delle teste di cuoio resa necessaria dopo che un negoziatore non è riuscito a convincere uno dei rapinatori ad arrendersi. É lo scenario della maxi esercitazione antirapina svolta oggi al supermercato Alì di Padova, una situazione che potrebbe accadere nella realtà, come avvenuto nelle ultime settimane negli assalti di rapinatori armati alle gioiellerie nei centri commerciali di Marcon (Venezia) e di Sona (Verona). Quello a cui si è assistito oggi a Padova è stata solo una simulazione, un'esercitazione che ha visto impegnato un centinaio di agenti di tutti i reparti della polizia, insieme al Nocs e ad un elicottero del X Reparto Volo di Venezia.
L’esercitazione
L'esercitazione si è prefigurata di realizzare uno scenario di criticità come l'irruzione di rapinatori in un supermercato con presa di ostaggi. É stata organizzata per testare i tempi di reazione e di intervento e per ottimizzare i moduli operativi di gestione della criticità con particolare riferimento al ruolo del negoziatore della polizia in chiave di de-escalation e soluzione non cruenta della situazione. Una situazione che potrebbe verificarsi in qualsiasi parte d'Italia, ma anche a Padova prendendo in considerazione non solo i plessi industriali e commerciali ma anche siti religiosi come la Basilica di Sant'Antonio o la Sinagoga. Nella simulazione di oggi gli ostaggi sono stati interpretati dai dipendenti dello stesso supermercato “rapinato”.
La simulazione
Nel caso simulato oggi si è presa in considerazione l'irruzione di due banditi, uno armato di pistola che ha prende in ostaggio una cassiera, e un altro che con un coltello chiude i presenti nel retro del supermercato. Uno degli ostaggi riesce però a chiamare il 113 al cui centralino arrivano anche le telefonate di testimoni. Intervengono tre volanti, un'ambulanza e un negoziatore. Mentre la zona viene isolata gli agenti cercano di acquisire più informazioni possibili sul numero dei banditi e di quello degli ostaggi. Rilevanti anche l'interlocuzione, con i cellulari, tra uno degli ostaggi e il 113 e tra il negoziatore e uno dei banditi che dopo mezz'ora di trattativa si arrende, liberando la cassiera. Rimane l'altro malvivente che viene alla fine neutralizzato dalle teste di cuoio. “È importante svolgere esercitazioni di questo tipo - spiega il questore Marco Odorisio - che si prefigurano la gestione di scenari critici che possono interessare sia un grande centro urbano piuttosto che una comunità della provincia ed serve per testare i tempi di reazione degli apparati operativi e di sicurezza. Fondamentale il ruolo del negoziatore”.