Padova, 16 agosto 2022 – Crisanti candidato del Pd per il Collegio Europa, il virologo patavino scende in politica “sfidando” in casa il partito di Zaia, il governatore che nella prima ondata aveva scommesso su di lui per vincere la battaglia contro il Covid. E capolista a Padova e Rovigo, per il Pd torna in corsa Alessandro Zan, relatore controversa proposta di legge contro l'omotransfobia, voluto da Letta come simbolo di una battaglia sui diritti che non si ferma, nonostante la bocciatura del controverso Ddl Zan. "Forza Alessandro Zan, dobbiamo vincere il 25 settembre e avere la maggioranza in Parlamento anche per farcela finalmente con il ddl Zan", è il messaggio scritto oggi su Twitter dal segretario Pd, Enrico Letta.
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Sommario:
- Chi è il virologo: da ex uomo di Zaia a “tecnico” del Pd
- Personaggio scomodo per i Dem
- Crisanti ministro alla Salute? “Non ci penso”
- Bassetti: “In bocca al lupo ai virologi”
- Zan: “Diritti e dignità, battaglia prioritaria”
Chi è il virologo: da ex uomo di Zaia a “tecnico” del Pd
Ex regista della battaglia anti Covid del Veneto, durante la prima ondata della pandemia Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, era l’uomo voluto dal governatore per gestire l’emergenza regionale, il “padre” della strategia dei tamponi a tappeto sbandierati da Zaia, poi esautorato a favore di Rigoli dopo la scissione tra i due.
E, a denti stretti, è proprio Zaia – ora suo avversario politico – a “benedire” con il suo solito fairplay l’ingresso in politica di Crisanti dalla parte opposta della barricata. “Penso che sia giusto rispettare la scelta di ognuno. Età e requisiti personali sono rispettati, punto. Poi ognuno si candida dove vuole”, ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito della candidatura del microbiologo Andrea Crisanti per il Pd.
Inevitabile la polemica a poche ore dall’approvazione delle liste del Pd. "Io non ho sfruttato assolutamente nulla – sostiene lo scienziato –. Ho preso sempre posizioni che in qualche modo riflettevano la mia personale convinzione, mi sono trovato sia in contrasto con la destra che con la sinistra. Il mio unico punto di riferimento è la mia integrità professionale".
Personaggio scomodo per i Dem
Il tempo passa e si volta pagina, oggi il virologo tra i più famosi d’Italia è candidato Pd alle elezioni politiche che si avvicinano. Anche se Crisanti è un personaggio scomodo per il partito di Letta: è infatti l’autore di una perizia di 90 pagine, con altre 10mila di allegati, che potrebbe risultare decisiva nell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima fase della pandemia, che vede iscritti al registro degli indagati proprio alcuni esponenti del Pd, tra cui il sindaco bergamasco Giorgio Gori.
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Crisanti ministro alla Salute? “Non ci penso”
Al gioco del “toto ministri” in caso di vittoria del Pd o di una coalizione allargate di un futuro governo di responsabilità nazionale, se i vincitori non avessero i numeri per governare, come è successo nelle ultime tornate elettorali, Crisanti non ci sta. "Io non mi vedo come ministro della Salute – replica Andrea Crisanti – per una ragione molto semplice: prima bisogna che io vinca il seggio. Secondo punto: bisogna che la coalizione vinca le elezioni e questo sicuramente è l'impegno a breve termine. Al resto non ci penso”.
“Credo comunque una cosa, ne sono convinto: le esperienze passate hanno dimostrato come la politica debba fare ricorso ai tecnici, siano essi di natura scientifica, politica economica e così via". La visione Crisanti politica di vede i tecnici impegnati in prima linea. "Penso inoltre – aggiunge - che qualsiasi decisione tecnica, pur basata su dati inoppugnabili, non sia socialmente neutrale. E penso che sia giunto il momento che i tecnici si cerchino i voti".
"Chi me lo fa fare? Quando sento il telefono che squilla e il citofono che suona, in contemporanea e senza sosta, me lo chiedo anch'io – sorride il virologo –. Ma ritengo che l'Italia, mai come in questo momento, abbia bisogno di contributi tecnici e scientifici per risolvere una crisi che si sovrappone a vari livelli: economico, sanitario, ecologico".
Bassetti: “In bocca al lupo ai virologi”
"In bocca al lupo ai colleghi virologi e igienisti candidati alle prossime elezioni politiche. Sono sicuro che, se saranno forti, arricchiranno culturalmente e scientificamente il Parlamento". Così Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, commenta su Facebook la candidatura Pd di Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all'Università di Padova, come capolista in Europa.
E su twitter il virologo aggiunge. "Dopo le illazioni, le falsità e gli attacchi personali, desidero chiarire che non ho mai richiesto di essere candidato alle prossime elezioni politiche per alcun partito. Confermo che non sarò candidato per alcun partito alle prossime elezioni politiche. Io sto per la scienza", conclude Bassetti.
Zan: “Diritti e dignità, battaglia prioritaria”
È nuovamente in corsa con il Pd Alessandro Zan, relatore della controversa proposta di legge contro l'omotransfobia. Sarà candidato alla Camera come capolista sempre nel collegio di Padova e Rovigo. “Ringrazio la comunità del Partito Democratico, che ha deciso di candidarmi come capolista nel collegio di Padova e Rovigo alla Camera dei Deputati.
“Sono onorato di poter rappresentare il mio territorio – commenta Zan – e di poter continuare in Parlamento tutte le battaglie per i diritti delle persone. Ringrazio inoltre il Segretario Enrico Letta e tutto il partito per aver posto i diritti al centro del programma del PD, senza esitazioni o tentennamenti, con l'impegno preciso di approvare non solo il ddl Zan, ma anche il matrimonio egualitario”. “Il riconoscimento e la difesa dei diritti e della dignità di tutte le persone sarà una battaglia primaria nella prossima legislatura – continua Zan –, soprattutto di fronte a una destra pericolosa, il cui modello di riferimento non è l'Europa della solidarietà e della democrazia, ma quello imposto da Orban, che ha messo sotto assedio i diritti delle donne e della comunità Lgbt+”, conclude il deputato.