Pesaro, il gran giorno di Giuliano Vangi. Scultura in piazza e doppia mostra

Opere alla Pescheria e nella galleria Ca' Pesaro 2.0. Previsto l'arrivo anche dell'architetto Mario Botta

Giuliano Vangi all'inaugurazione della sua statua (Fotoprint)

Giuliano Vangi all'inaugurazione della sua statua (Fotoprint)

Pesaro, 20 aprile 2018 - E’ lo stesso maestro Giuliano Vangi a definirla un’esposizione «forte». Sono 12 sculture e numerosi disegni negli spazi del Centro di Arti Visive Pescheria e della ex chiesa del Suffragio e cinque sculture con una decina di disegni alla Galleria Ca’ Pesaro 2.0. Una doppia mostra antologica che si apre domani e resterà aperta fino a tutto il 10 giugno prossimo con relativo catalogo. Senza dubbio alcuno, domani sarà la giornata pesarese di Vangi, con ben tre appuntamenti a lui dedicati. Due sedi, due inaugurazioni: alle 17,15 si comincia alla Galleria Ca’ Pesaro 2.0 di via Giordani e alle 18 si prosegue alla Pescheria di corso XI Settembre, chiudendo poi il triangolo della giornata alle 19,15 nella vicina chiesa di Sant’Agostino con il concerto d’organo Omaggio a Rossini a cura di Ars Musica. 

Ma la precarietà temporale di due mostre, per quanto di alto livello, si andrà ad affiancare alla presenza pesarese ormai duratura e permanente di Giuliano Vangi con la sua «Scultura della Memoria» - voluta da Giancarlo Selci di Biesse Group in memoria della moglie Anna Gasparucci - che già da tempo sta pensosa in piazzale Mosca con esposizione fino al 6 maggio nel Museo Civico dei lavori e dei bozzetti preparatori - e che domani pomeriggio alle ore 16, presente anche il famoso architetto svizzero Mario Botta amico e collaboratore di Vangi, aprirà il ciclo delle tre inaugurazioni ufficiali per consacrare e celebrare definitivamente un rapporto pulsante e vivo fra Pesaro e il maestro Giuliano Vangi, da Barberino del Mugello, arrivato qui nel 1951, giovanissimo docente del Mengaroni, certamente inconsapevole del legame che lo avrebbe avvinto per sempre con questa sua seconda patria. Dal Tirreno all’Adriatico piuttosto che dagli Appennini alle Ande. Difficile dire se la levigatezza affascinante delle sculture del maestro tosco-pesarese riesca a nascondere pienamente la violenza e la drammaticità ad esse sottese: dietro quella pietra dal caldo colore c’è, come ormai assodato da multiforme pubblicistica internazionale, «l’individuo con le sue paure angosce e speranze in un mondo inquieto e instabile ma anche pieno di bellezza e poesia. 

Come nei due adolescenti assorti e immemori che si abbracciano in un angolo di piazzale Mosca. Fino al 10 giugno le due mostre saranno ingresso libero: Galleria Ca’ Pesaro, dalle 17 alle 19,30 tutti i giorni tranne i festivi; Pescheria, dalle 16,30 alle 19,30 venerdì, sabato, domenica e prefestivi.