
A22 del Brennero bloccata dalla neve. Riccardo Del Bene con la moglie Valeria Vincenzi
Pesaro, 3 febbraio 2019 - «Abbiamo chiamato tutti, per tutta la notte. Ma nessuno ha aiutato mia moglie e mio figlio bloccati nella neve». Ha un diavolo per capello Riccardo Del Bene, 43 anni, di Pesaro, lavorava in ospedale come infermiere, da poco più di un anno ha una vinoteca di prodotti marchigiani in Germania, a Garmisch-Partenkirchen. Sua moglie Valeria, 47 anni, con il figlio Niccolò di 15 anni e un suo amico coetaneo, sono partiti venerdì pomeriggio per andare a trovarlo: volevano vedere della gare di sci che si svolgono nel week end a Garmisch. Solo che la moglie ci ha messo circa 19 ore, invece delle solite 6, per arrivare a destinazione. Bloccata nella bufera di neve al Brennero e imbottigliata sull’autostrada, a causa di diversi camion che si sono intraversati in quel punto. Valeria ha passato la notte in bianco, ferma nell’auto.
Ecco la sua testimonianza. «Sono partita alle 3 del pomeriggio da Pesaro. Ho una 500 X. Fino quasi a Vipiteno, tutto ok. Inizia a nevicare, faccio il pieno. A 30 km da Vipiteno, traffico intenso, neve. Già qui, diversi camion si sono impantanati. Aspettiamo un’ora, poi, a zig zag tra i camion, io e altre due auto, percorriamo altri 10 km».
«Da quel momento siamo rimasti fermi. Erano le 22 e 30 circa, a terra c’erano 30 centimetri di neve. Avevo una bottiglia d’acqua e un pacco di biscotti. Ci blocchiamo e lì passiamo la notte». «All’inizio la polizia è venuta, ‘mi spiace’ mi ha detto un agente, ‘verranno degli automezzi a spostare il camion...’. Anche la corsia di emergenza era bloccata». «A quel punto, ore 23.30, mio figlio e l’amico si sono addormentati. Io non ho più visto nessuno, se non una pattuglia della polizia nell’altra corsia, ma non mi hanno chiesto se avevo bisogno di qualcosa».

«Io non ho mai dormito – continua valeria – Avevo paura, ero con due ragazzini, ogni tanto scendevo a vedere se arrivava qualcuno. Un signore di Ferrara con una Tesla elettrica, l’ha dovuta tenere spenta e si è infilato nell’auto di uno davanti, chiusi dentro tutto il tempo. Gli altri erano tutti stranieri». «Stamani (ieri) alle 7,15, ho fatto da matti, chiamate a raffica, 113, che mi ha passato la polizia autostradale, ‘State tranquilla’. Poi mi hanno passato anche il 118. Mio marito alle 5 del mattino ha chiamato il ministero dell’Interno». «Alle 8 arrivano i mezzi dell’autostrada, poi altri mezzi, spostano il camion che faceva da tappo. Bastava che arrivassero prima e risolvevamo. All’uscita ho pagato anche il pedaggio, 36 euro, ma mio marito mi ha detto che non avrei dovuto».
Protesta il marito, Riccardo: «Meno male che aveva fatto il pieno, altrimenti rischiava di restare anche all’adiaccio. Ma io dico: il Brennero non è una strada in cui non si prevede la neve, non siamo a Siracusa. Nessuna assistenza, autostrade in primis, se chiamavi il numero verde c’era una voce registrata che diceva che al Brennero c’era coda per neve. A un certo punto – conclude riccardo – «Mi chiedo se devono morire in auto».