Omicidio di Pesaro, Michael Alessandrini in fuga catturato in Romania. "Ha ammazzato l’amico senza un perché"

Trent’anni e una vita sbandata, abitava in una stanza dell’hotel San Marco, di proprietà dei genitori. Ha percorso quasi duemila chilometri con una Clio, poi è stato fermato ad Arad: aveva il cellulare di Pierpaolo. L’arresto in un video

Pesaro, 23 febbraio 2023 – Era fuggito in Romania, con pochi soldi e una meta: l’Ucraina. Il presunto omicida di Pierpaolo Panzieri, di 27 anni, pesarese, è stato catturato ieri a Basov, Transilvania, parte orientale del territorio romeno e poi trasferito a Timisoara, dove davanti ad un giudice ha ammesso le sue colpe: "Ho ucciso il mio amico Pierpaolo". Ma prima davanti alle telecamere della tv romena ha detto in inglese che avrebbe confessato tutto. Addosso aveva ancora il telefonino della vittima.

L’arrestato si chiama Michael Alessandrini, ha 30 anni, pesarese, nullafacente, problemi psicologici importanti alle spalle, amico di infanzia della vittima. Che ha ucciso senza un perché con 13 fendenti, uno mortale alla gola.

Il video della cattura

Subito dopo Michael Alessandrini ha guidato per circa 2000 chilometri la vecchia Renault Clio del padre, gestore dell’hotel San Marco avendo in tasca 500 euro della nonna.

L’alloggio venne perquisito dalla polizia nelle prime ore di martedì mattina, subito dopo il ritrovamento del cadavere di Pierpaolo Panzieri, ma senza trovare riscontro e tracce di sangue della vittima, segno che il 30enne non è tornato in albergo dopo l’omicidio.

Il percorso di fuga del killer
Il percorso di fuga del killer

Ha preso la Clio ed è partito sapendo di avere dieci o 12 ore di vantaggio sugli inquirenti. Arrivato in Romania, la polizia era stata allertata da quella italiana che aveva visto i passaggi di Alessandrini alle frontiere. Quando gli agenti romeni hanno notato un’auto italiana ferma a lato di una strada, si sono resi conto che il conducente era salito su un treno da una stazione vicina. Di lì a poco è stato preso.

Migration

In serata, gli è stato notificato il mandato di arresto internazionale per omicidio volontario aggravato dalla efferatezza e dai futili motivi. Sia addosso ad Alessandrini che nella macchina abbandonata sarebbero stati rinvenuti elementi utili, oltre al cellulare della vittima, a conferma della sua responsabilità nell’omicidio.

Era lui l’ospite a cena lunedì sera nella casa di Pierpaolo Panzieri, in via Gavelli 19. Si erano rivisti dopo esser stati amici nell’infanzia. Alessandrini è arrivato poco prima delle 21 e fino alle 23 non è successo niente. Poi a quell’ora, con due bicchieri di birra ancora da finire, è scattata la mattanza, con Alessandrini che ha inseguito con un coltello Pierpaolo, il quale ha cercato di difendersi (le mani presentano dei tagli) per poi cercare rifugio in bagno. Ma inutilmente. Alessandrini ha continuato a colpirlo fino al punto, per esser sicuro di lasciarlo morto, di tagliargli la gola. Nella casa non manca niente eccetto il cellulare di Pierpaolo e il coltello. Poi la fuga, con i vestiti intrisi di sangue.

Nessuno dei vicini nella silenziosissima via Gavelli, dice di aver sentito urla. Accertato di averlo ucciso, Alessandrini è fuggito con l’auto verso l’Est. Al mattino alle 9, il fratello Gianmarco è andato a vedere perché Pierpaolo non rispondeva al telefono. Trovandolo morto.

I genitori di Michael Alessandrini al telefono hanno detto: "Non vogliamo parlare, non ce la facciamo. Il dolore che si è abbattuto su di noi ci sta uccidendo e sappiamo che non finirà per tutta la vita"