Omicidio Panzieri a Pesaro, il presunto killer fermato in treno in Romania e il video dell’arresto. Ecco chi è

Bloccato dopo 2mila chilometri percorsi. Il 27enne è stato massacrato a coltellate in casa sua dopo una cena. I due erano amici d’infanzia, la famiglia dell’omicida: “Un dolore immenso che sta uccidendo anche noi”. Il sindaco: “Città sotto choc”

Pesaro, 22 febbraio 2023 – Michael Alessandrini, 30 anni, accusato di aver ucciso per motivi futili l'amico Pierpaolo Panzieri lo hanno preso in treno in Romania, dopo che aveva abbandonato l'auto rimasta senza benzina. Ma la polizia, dopo aver controllato la Clio con targa italiana lasciata ai margini della strada, si è resa conto che era riferibile alla vettura ricercata di cui era stata informata dalla polizia italiana. Ovvero con a bordo un soggetto pericoloso in fuga dopo aver commesso un omicidio.

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Così gli agenti hanno capito che il ricercato era salito in treno in una stazione poco lontano dall'auto abbandonata, nella regione della Transilvania, a circa 2000 chilometri da Pesaro. Bloccato il treno, lo hanno preso pur non avendo un mandato di cattura internazionale.

Lo hanno trattenuto per motivi amministrativi, ossia per verificare che cosa lo avesse portato in Romania, le sue fonti di sostentamento, i documenti da verificare. Insomma, altri motivi dal delitto in attesa dell'arrivo del mandato di cattura internazionale che dovrebbe esser stato notificato questa sera. Da indiscrezioni, sembra che Alessandrini avesse addosso elementi probanti legati al delitto. Che cosa non è chiaro, forse il cellulare della vittima, ma no c'è ancora conferma.

Il video dell’arresto

Il giornale rumeno Opinia Timisoarei pubblica la notizia e il video della cattura di Alessandrini. Il 30enne risponde in modo evasivo alla giornalista che lo intima, in inglese, a svelare la ragione di un gesto tanto efferato. 

Chi è il presunto killer

Michael Alessandrini, pesarese, con gravi problemi psicologici, ludopatico, violento. Si era dileguato con una vecchia Renault Clio dei genitori. Con in tasca qualche centinaio di euro, presi alla nonna. Dopo l'omicidio nella serata di domenica, in via Gavelli 19, è fuggito con l'auto passando il confine a Trieste per poi vagare nei Paesi dell'Est Europa. 

La famiglia del presunto omicida, contattata al telefono stamane, non intende parlare per "il dolore incommensurabile che sta uccidendo anche noi”. Le indagini della squadra mobile stanno mettendo a fuoco i motivi alla base dell'omicidio e perché la vittima, il mite Pierpaolo, lavoratore, benvoluto da tutti, amante della musica, avesse portato in casa il 30enne, considerato da tutti un soggetto con problemi psichici.

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Sembra che fossero amici d'infanzia, si erano incontrati in qualche squadra di calcio da bambini, e questo passato è stato presumibilmente un elemento, anzi la leva che il fuggiasco ha sfruttato per entrare in casa di Pierpaolo, farsi invitare a cena, parlare dei tempi andati ma con un'idea in testa: rubare qualcosa. Sembra che la fuga fosse prevista, perché il 30enne ha prelevato i soldi della nonna prima della cena avendo già le chiavi dell'auto del padre. Pianificata la fuga dunque, a questo punto gli inquirenti si chiedono se anche l'omicidio fosse, nella mente dell'assassino, tra le ipotesi di quella cena. Ipotesi che purtroppo si è verificata. Il 30enne si era subito dato alla fuga col cellulare della vittima e col coltello che ha usato per uccidere, con 13 fendenti, di cui uno alla gola, l'amico di tutti Pierpaolo Panzieri, 27 anni, nativo del quartiere di Vismara di Pesaro, appassionato di musica. Sognava di girare il mondo armato di chitarra e tromba. Non ne ha avuto il tempo, ucciso per niente da un suo pericoloso amico di infanzia.

Il questore di Pesaro: cattura in 30 ore dal delitto

L'attività investigativa della Polizia di Stato, a poco più di 30 ore dalla scoperta dell'omicidio del giovane Pierpaolo Panzieri, ha consentito la cattura all'estero del presunto omicida. “Immediatamente dopo il delitto, si era dato alla fuga in auto ancora sporco del sangue della vittima, si era diretto alla frontiera slovena, aveva attraversato quel paese ed era entrato in Romania – si legge nella nota del questore di Pesaro Urbino, Raffele Clemente –. Mentre ciò accadeva i nostri investigatori, collegandosi in tempo reale con il Servizio di cooperazione internazionale Sirene e con l'Ufficio dell'esperto Sicurezza presso l'ambasciata d'Italia a Bucarest segnalavano prima alla Polizia slovena e poi a quella rumena la presenza del sospetto omicida”. “Cominciava così un'azione di osservazione che terminava quando, raccolte sufficienti prove anche testimoniali, la Procura di Pesaro chiedeva ed otteneva un mandato di cattura europeo che veniva eseguito questo pomeriggio dai colleghi rumeni. Tutto in meno di due giorni dalla scoperta dell’omicidio; un fatto di sangue al momento non connesso ad un’azione predatoria o ad altri fatti delittuosi commesso da un giovane uomo legato da un rapporto di amicizia al Panzieri. Questo risultato è stato reso possibile non solo grazie alla bravura dei poliziotti coordinati dalla nostra Procura, ma anche al clima collaborativo esistente in questo territorio tra le forze dell’ordine e la popolazione. Una ricchezza non sempre scontata”

Il sindaco: “Città sotto choc”

La città è sotto choc per una tragedia assurda e feroce. Speriamo che le forze dell’ordine riescano presto a prendere l’assassino”. E’ il commento del sindaco di Pesaro Matteo Ricci, all’indomani della morte di Pierpaolo Panzieri, 27 anni, massacrato a coltellate in casa sua in centro storico, nella notte tra lunedì e martedì. Una tragedia che ha sconvolto la comunità pesarese. “Un abbraccio forte alla famiglia e agli amici – continua Ricci – tutta Pesaro vi è vicina in questo momento di dolore tremendo per un delitto così efferato quanto assurdo”.

Choc a Pesaro, cos’è successo

Il 27enne Pierpaolo Panzeri è stato ucciso ieri, nella sua abitazione di Pesaro – in via Gavelli al civico 19, a pochi metri dal Conservatorio Rossini –, con 13 coltellate. Il corpo è stato trovato dal fratello che non vedendolo arrivare a lavoro, è andato a cercarlo a casa. Panzieri era incensurato e, a detta dei suoi amici, una persona tranquilla. 

Il fratello: “Ditemi perché”

Gianmarco Panzieri, il fratello di Pierpaolo, è rimasto sconvolto e incredulo dalla macabra scoperta: “Mio fratello era benvoluto da tutti, non so perché sia stato ucciso in modo così atroce. Non ne posso più, sto solo aspettando che mi dicano chi è stato e perché. Perché ce lo abbia portato via così".