Grottammare, 29 dicembre 2023 – Le 47 persone a bordo dell’autobus, la maggior parte dei quali bambini e ragazzini tra gli 8 e i 15 anni, partecipavano tornavano da una gita a Urbino dalle parrocchie Sisto V e Madonna della Speranza di Grottammare e San Basso di Cupra Marittima (Ascoli Piceno). I momenti drammatici dell’incidente li abbiamo ricostruiti con uno degli accompagnatori, Stefano Ruggeri.
"Il pullman era appena ripartito dal parcheggio quindi i ragazzi erano tutti svegli e attivi. Dopo l’impatto abbiamo subito portato soccorso ai bambini che avevano battuto la testa, che presentavano qualche ferita sanguinante, per cui si è innescata questa prima paura. Abbiamo cercato con dei fazzolettini di tamponare le lievi uscite di sangue, ma subito dopo abbiamo sentito l’ordine dell’autista di abbandonare il pullman. Abbiamo recuperato i giacconi dei ragazzi, perché faceva già freddo, quindi la nostra attenzione di accompagnatori è stata focalizzata tutta sui bambini e non abbiamo prestato attenzione ad altro, anche se già dall’ambulanza iniziava ad uscire del fumo".
Nei momenti precedenti allo schianto, qualcuno di voi si è reso conto di quanto stava per accadere?
"Non tutti, ma ci sono stati alcuni ragazzi che hanno fatto in tempo ad assumere una posizione di emergenza, io a qualche altro collega, invece no e siamo finiti addosso ai sedili. L’autista ha cercato di avvertire il conducente dell’ambulanza lampeggiando con gli abbaglianti, ma è stata una frazione di secondi”.
L’uscita dall’autobus è stata molto ordinata, come siete riusciti a condurre fuori i ragazzi mantenendo la calma?
“I bambini hanno subito assunto atteggiamenti da adulti, hanno rispettato i comandi di noi accompagnatori, per cui farli scendere senza andare sulla strada, è stato molto facile. Poi abbiamo verificato che non ci fossero danni ulteriori oltre alle piccole escoriazioni e contusioni. Debbo dire che sono stati bravi e non occorreva un supporto psicologico”.
La reazione dei genitori alla notizia dell’incidente qual è stata?
“Non abbiamo ricevuto telefonate di genitori allarmati. Noi abbiamo contattato i parroci che sono venuti e chi man mano si liberava dai compiti di assistenza ai ragazzi, hanno iniziato a comunicare con i genitori. Altri si sono invece occupati dei giovani che dovevano essere controllati dai sanitari”.
Com’è stato il rientro a casa?
“Ci è stato subito messo a disposizione un pullman per tornare a casa e il primo gruppo è stato riconsegnato ai genitori a Cupra Marittima verso le 21 e poi il secondo gruppo a Grottammare un quarto d’ora dopo”.