Covid Pesaro, tamponi al porto per chi torna dalla Croazia

L’Area vasta ha attivato il servizio da ieri sera: cinque sanitari al lavoro, sette minuti per ogni test, risultati entro due giorni

I tamponi al porto

I tamponi al porto

Pesaro, 18 agosto 2020 - L’Area Vasta 1 si è attrezzata per risolvere sul posto – cioè al porto di Pesaro – il problema di chi rientra in traghetto dalla Croazia ed ha necessità di fare i tamponi con urgenza. Le proteste nei giorni scorsi fioccavano. Ecco ad esempio quella di una turista, Tania Trufelli, che racconta: "Sono rientrata da Lussino sabato 15 scorso alle ore 22 al porto di Pesaro con il catamarano della compagnia Gomo viaggi: ci avevano promesso il tampone il giorno dopo, cosa che avremmo dovuto fare immediatamente dopo lo sbarco, invece ci chiamano al Codma martedì 18 (oggi, ndr). Ma io ho un’attività in proprio, nessuno lavora per me, siamo una famiglia completamente bloccata e se il Covid è negativo io ho perso 4 giorni lavorativi, secondo voi può andare bene così?".

Da ieri per questo tipo di rientri il problema dovrebbe essere risolto. Nel senso che una postazione di 5 sanitari Asur sarà al porto ad attendere i turisti che in questi giorni continueranno ad arrivare dalla Croazia. Ci vogliono 7 minuti circa per realizzare ogni singolo tampone. Risultati comunicati entro 48 ore. Per questo, l’Asur spera di poterne smaltire molti, contando anche sul fatto che questa in linea di massima è l’ultima settimana di grosso rientro. Già la scorsa notte alla nostra Area vasta sono arrivate circa 300 richieste di gente che rientrava per fare il tampone. E non sono solo quelli che tornano dalla Croazia in traghetto: vengono anche da altri aeroporti o porti del centro nord che a loro volta non sono attrezzati per fare i test subito. Le altre aree attrezzate come strutture drive point sono sempre al Codma di Fano e probabilmente, viste la richieste, se ne cercherà un’altra anche a Pesaro, alternativa a quella di via dei Cacciatori che è servita quest’inverno.

A Urbino invece resta operativa sempre la struttura al Sasso. L’ordinanza del governo per l’obbligo di tamponi dura fino al 7 settembre prossimo. Intanto l’Area vasta ieri ha diffuso il comunicato in cui annuncia il test point al porto, aggiungendo: "Chi rientra dai paesi a rischio dovrà comunicare il proprio arrivo all’autorità sanitaria tramite segnalazione al Dipartimento di Prevenzione - indirizzo mail prevenzione.av1@sanita.marche.it - indicando nome, cognome, data di nascita, codice fiscale, recapito telefonico, indirizzo di residenza /domicilio, nazione di provenienza, giorno di rientro, mezzo utilizzato. Nel caso abbiano effettuato un tampone nelle 72 ore antecedenti l’ingresso nel territorio italiano dovranno allegarne l’esito, in caso contrario devono sottoporsi a tampone entro le 48 ore dall’arrivo in Italia presso l’azienda sanitaria Area Vasta1 che riceve la segnalazione o presso laboratori privati accreditati con impegnativa rossa. In attesa del tampone è richiesto il rispetto dell’isolamento fiduciario domiciliare che si protrarrà fino all’ottenimento del risultato negativo del tampone". E al porto, c’è appunto per chi rientra dalla Croazia in aliscafo il punto-tamponi. 

Infine, il problema Fratte Rosa, dove un francese positivo, che è tornato in Francia, ma che ha fatto molte cene nel piccolo centro durante il suo soggiorno, ha creato un piccolo focolaio. Quattro persone del posto – il più anziano di 90 anni, il più giovane di 60 – sono ricoverate agli Infettivi con una polmonite.