
Una fase del match sul difficilissimo campo dei toscani. Vis eroica
Arezzo 0 Vis Pesaro 0
(4-3-3): Trombini; Montini, Gigli (12’ st Righetti), Chiosa, Coccia (33’ st Fiore); Renzi (12’ pt Gilli), Santoro, Mawuli (12’ st Ogunseye); Pattarello, Tavernelli, Guccione (33’ st Gucci). All. Troise. A disp. Galli, Borra, Settembrini, Gaddini, Lazzarini, Masetti, Bigi.
VIS PESARO (3-4-1-2): Vukovic; Palomba, Coppola, Zoia; Peixoto (44’ st Ceccacci), Di Paola, Obi (1’ st Tavernaro), Cannavò; Orellana (28’ st Bove); Nicastro (1’ st Tonucci), Okoro (25’ st Molina). All. Stellone. A disp. Mariani, Gramolini, Nina, Neri, Rabbini, Gambino, Forte, Thiane, Busato.
Arbitro: Manzo di Torre Annunziata.
Note - Pomeriggio ventoso, spettatori 2.671 (1.088 paganti, 1.583 abbonati); divieto di trasferta per i tifosi pesaresi; espulso 46’ pt Coppola (doppia ammonizione); ammoniti Santoro, Di Paola, Gigli, Guccione, Peixoto, Molina, Cannavò, Righetti; 31’ pt espulso il diesse della Vis Menga; angoli 11-2; recupero 3’ + 4’.
Più forte delle assenze e delle ingiustizie. Tanto per dire di che pasta è fatta la Vis. La squadra di Stellone esce da Arezzo con un punto, che in condizioni normali sarebbe stato gradito. E in condizioni eccezionali vale come una vittoria. Perché i biancorossi hanno giocato 50 minuti in inferiorità numerica, dopo che il povero Coppola (‘Why always me’, avrebbe detto Balotelli) s’è visto affibbiare la più ridicola delle espulsioni. Terza stagionale, questa più assurda delle altre. E’ successo quando Guccione, noto provocatore e commediante, è andato a tamponare da dietro l’ignaro vissino simulando un colpo ricevuto al volto. Le riprese tv l’hanno smascherato subito (e il rosso sarebbe toccato a lui, già ammonito), l’ingenuo Manzo c’è cascato in pieno e nessuno della nutrita quaterna, primo fra tutti il quarto uomo lì a due passi, l’ha aiutato a ravvedersi.
Da lì in poi la Vis ha dovuto interpretare un’altra partita, e l’ha fatto allo stesso modo della prima parte. Bene. Senza rinunciare alle punte, se non negli ultimi minuti, senza disdegnare le sortite in avanti. Al punto che, al tirar delle somme, le occasioni migliori sino ascrivibili ai biancorossi. Clamorosa quella del primo tempo, quando Peixoto, dopo aver vinto un duello a destra, ha offerto un quasi rigore a Orellana la cui rasoiata centrale s’è spenta fra le mani di Trombini. La seconda nel finale di gara, quando una punizione spiovente di Di Paola, incornata da Bove, è divenuta un assist per Molina sul cui destro s’è immolato Chiosa.
Pericoli per Vukovic? Di quelli veri, pochi. Nel primo tempo gli amaranto hanno prodotto solo una salva di conclusioni fuori dallo specchio. Nella ripresa giusto un paio di brividoni: una botta a colpo sicuro di Tavernelli provvidenzialmente deviata da Di Paola; e una punizione velenosa di Pattarello sfilata tra le maglie che il portiere ha respinto alla meno peggio. Il resto conclusioni da fuori, alla portata del numero uno vissino.
Agevolata dai ritmi bassi dei toscani, la Vis ha tenuto botta senza patemi. Blocco necessariamente più basso del solito, per via delle assenze di Pucciarelli e Paganini, noti aggressori in territorio altrui. Bene Obi (alla seconda da titolare) per un tempo, poi sacrificato dopo l’espulsione alla ragion di stato. La conduzione arbitrale ha propiziato una gara spigolosa (29 falli solo nel primo tempo, 50 alla fine equamente distribuiti) e il nervosismo non ha certo giovato alla lucidità degli amaranto. Nella Vis hanno brillato in pochi ma lottato alla morte tutti. Anche Orellana che ha preso un mare di falli.
Al dunque: la squadra sa adattarsi ad ogni situazione, anche senza la super mediana titolare. Era uno scontro diretto, ma non lo dite a Stellone.