
Al banchetto organizzato dal centro destra contro il caro bollette dell'acqua anche l'ex sindaco Giorgio Tornati
Pesaro, 27 gennaio 2025 – “C’è un po’ di confusione per mancanza di conoscenza dei meccanismi e di cosa incide sulle tariffe, ma ho ritenuto di dover firmare la petizione contro il caro bollette dell’acqua perché il problema comunque va posto”. Davanti ai banchi del centrodestra per la raccolta di firme contro i rincari sull’acqua, non c’è un cittadino qualsiasi, ma Giorgio Tornati, ex sindaco della città, senatore con il Pci e soprattutto ex direttore proprio dell’Aato e cioè l’organismo che detta le tariffe.
“Il nostro problema – continua Tornati – è che noi prendiamo l’acqua dal Metauro che è fortemente argillosa e quindi ha dei costi di trattamento molto elevati. E poi c’è anche un altro punto di osservazione e cioè quello della remunerazione del capitale, ovvero la resa dei soldi che sono stati investiti. E questo vale sia per una società mista pubblico-privato come Mms e sia per una società come Aset che è a controllo pubblico. Perché bisogna fare utili se uno vuole poi fare investimenti”.
Remunerazione del capitale...
“Quello è uno dei fattori che può essere rivisto e messo in discussione. Magari invece di guadagnare il 20 per cento si può anche scendere al 15”.
Soluzioni alternative?
“Trovare altre fonti di approvvigionamento, oltre al fatto che la dispersione nella rete è generalizzata in tutta Italia e si viaggia intorno al 30 per cento”.
Fonti alternative, dice. Quali?
“Va detto che per esempio Fano prende acqua dal potabilizzatore che è stato costruito anche con i soldi di Pesaro, poi rispetto a noi attinge anche da alcuni pozzi dove l’acqua ha bisogno di minori trattamenti. Detto questo però occorre aggiungere un’altra cosa”.
E sarebbe?
“Nei momenti di emergenza si vanno a fare prelievi nelle falde del Burano e stiamo parlando sostanzialmente di acqua minerale. Ma sapete cosa succede?”
No...
“Che l’acqua del Burano viene scaricata nel Metauro per cui siamo punto accapo. Bisognerebbe invece fare una condotta che arrivi fino a valle e darla in mano alla protezione civile per evitare che un prelievo temporaneo diventi costante”.
E se scoppia la rivolta nell’entroterra?
“Questa cosa onestamente non la capisco perché l’acqua è un bene comune. E come se noi facessimo pagare una tassa a chi scende al mare d’estate perché il mare è nostro”.
E le bollette?
“Gli introiti che prende l’amministrazione dalla multiservizi magari invece di metterli per organizzare qualche sagra, potrebbero invece accantonarli creando un fondo per andare in soccorso delle famiglie più disagiate. Per questa ragione, nonostante la confusione sia alta e ci sia scarsa conoscenza dei problemi, ho firmato la petizione perché è bipartisan. E’ un problema sul tavolo e la politica se lo deve tenere presente”.
Tra l’altro ieri i banchetti del centrodestra per la raccolta delle firme contro le maxibollette dell’acqua hanno superato le mille adesioni. Sono le 734 firme ottenute con i banchetti, 330 quelle online. La raccolta firme proseguirà anche nelle prossime settimane con nuovi appuntamenti (ancora da definire). “Un successo che ci ha stupito” commentano gli esponenti di centrodestra.
m. g.