Segreteria Pd, Ricci non si candida e appoggia Bonaccini

Il sindaco di Pesaro: "Cercheremo di convincerlo a spostare la barra più a sinistra". E sulle primarie: "Anticipiamole a gennaio"

Pesaro, 9 dicembre 2022 - "Il nostro percorso va avanti ma non da candidato". Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, annuncia ufficialmente la sua rinuncia alla candidatura alla segreteria del PD e l'appoggio a Stefano Bonaccini. "Cercheremo di convincerlo a spostare la barra più a sinistra", chiosa.

Matteo Ricci non si candida alla segreteria Pd: il sindaco in conferenza stampa
Matteo Ricci non si candida alla segreteria Pd: il sindaco in conferenza stampa

"Con Stefano siamo amici, ci siamo confrontati"

Ecco il suo annuncio, anticipato rispetto alle previsioni (l'aveva fissato per il 16 dicembre): ''Ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato nel percorso di queste settimane, in particolare Bettini per le sue parole di apprezzamento. Continuerò a dare un contributo alla sinistra e al centrosinistra ma non da candidato al congresso del Pd. Con Stefano ci siamo confrontati a lungo, siamo amici. A lui ho spiegato che le primarie a due sono perciolose. Noi, invece, abbiamo bisogno di unità. Bonaccini ha un’altra piattaforma, ma mi ha garantito che alcuni punti che abbiamo definito diventeranno i suoi. Perché ho scelto lui? Perché credo che il partito in questo momento abbia bisogno di una guida solida e lui può garantirla. Elly Schlein ci può aiutare ad allargare il partito a sinistra, ma un conto è allargare e un conto è guidare". Prima dell'annuncio, Ricci aveva proposto un cambio nel percorso che porterà al congresso: "Facciamo le primarie il primo possibile, entro gennaio - aveva detto -  e la costituente la faccia il nuovo segretario o la nuova segretaria nel 2023. Dobbiamo fare una costituente vera, che duri mesi e che ci impegni per tutto il 2023, fino all’autunno”.

Secondo Ricci, Bonaccini è il "candidato che io ritengo più solido, più vicino come percorso personale". Poi aggiunge: "il lavoro continua ma non da candidato, perché, dobbiamo essere franchi, i candidati alle primarie sono già stati decisi per la loro forza e anche per le scelte che il partito esistente ha fatto. E sono state fatte anche per un meccanismo di regole che polarizza; e questa cosa mi preoccupa molto", afferma il sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Autonomia locali italiane).

Gli obiettivi del nuovo Pd

Nel corso di una conferenza stampa, il sindaco di Pesaro fissa poi gli obiettivi del partito: il Pd vuole arrivare al "25% alle europee", ha detto. Aggiungendo: "Senza il Pd sopra il 20% la destra vince per i prossimi anni, per i prossimi decenni".

Ricci: anticipiamo le primarie

Quanto ai tempi del congresso, Ricci si propone di accelerare, anzi, di fermare il percorso del congresso, anticipare le primarie a gennaio e far partire subito dopo, con il nuovo segretario eletto alle primarie, una costituente lunga per tutto il 2023.  ''Questo percorso così non funziona - spiega - La discussione sul Manifesto del nuovo Pd è subito entrata nel tritacarne del congresso perché ci sono già i candidati in campo. Un corto circuito'', avverte Ricci. E quindi la proposta: ''Fermiamo questo percorso e facciamo subito le primarie a gennaio, poi con il nuovo segretario facciamo partire subito la costituente per tutto il 2023''.

Primarie traino per le elezioni

Insomma, per il sindaco di Pesaro le primarie del partito devono diventare un traino per le elezioni regionali. Ecco la road map di Ricci: "E dopo le regionali, il nuovo segretario, io mi auguro che sia Stefano,  apra una vera costituente che coinvolga le energie migliori".  "L'anomalia - ha aggiunto - è una costituente su dei valori, su un'identità, senza tener conto delle proposte del nuovo segretario".