E’ di Tamberi l’unico salto di qualità

Angelo

Costa

Non è fortunato il basket di serie A, che in settimana gioca la Final Eight di Coppa Italia a Pesaro: deve farlo con la capienza ancora ridotta al 35 per cento, nonostante la situazione del virus sia in forte miglioramento e le misure di sicurezza si stiano allentando. E’ andata meglio al volley, che annusata l’aria si è affrettato a posticipare di quaranta giorni la sua fase finale: nel primo weekend di marzo, a Bologna, potrà contare sul 60 per cento dell’Unipol Arena, che in passato ha puntualmente riempito. C’è riuscita spostando la giornata di campionato prevista in quelle date, grazie a un calendario europeo che glielo permette: cosa che il basket, in Eurolega ma anche nelle altre coppette clandestine che frequenta, non ha.

Non è fortunato il nostro basket che a Pesaro avrebbe sicuramente ospitato Gianmarco Tamberi, il suo miglior testimonial trasversale. Peccato che a rubargli idea e campione olimpico sia arrivata la Nba, invitando il re del salto in alto alla partita delle celebrità che si terrà a Cleveland durante l’All Star game. "E’ il sogno che avevo da bambino, all’inizio pensavo fosse uno scherzo", il commento di Jimbo, chiamato a giocare con cantanti, attrici e stelle di altre discipline dopo aver festeggiato l’oro di Tokyo simulando un tiro a canestro, sport che ama e soprattutto pratica appena può in qualsiasi palestra o campetto, a qualsiasi ora e giorno, con qualsiasi occasionale compagnia. Avrebbe dovuto giocare anche il Celebrity game de noantri nello scorso settembre a Casalecchio, durante la Supercoppa, con ex azzurri lievitati sulla bilancia e personaggi più o meno noti: per colpa del traffico di un gran premio, non arrivò mai, come succede a chi nel destino ha la Nba e non la Lba.

La frase della settimana. "Usa la sua proverbiale mano sinistra" (Edi Dembinski, telecronista Rai, ricorda che i mancini hanno affinità con i detti popolari).