Fano e Imolese a casa, playout rimandato

Passa la linea dell’Asur che aveva sancito il rinvio della gara di andata, anche l’allenatore Tacchinardi accusa sintomi, tamponi quotidiani

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Non si gioca per Covid-19. Fano-Imolese, andata dei playout, è stata rinviata a data da destinarsi dalla Lega Pro che ieri mattina intorno alle 11, a poche ore cioè dall’inizio della partita fissato per le 17,30, ha emesso un comunicato nel quale ha preso atto delle comunicazioni dell’Asur Area Vasta n. 1 nelle quali si esprimeva parere igienico-sanitario contrario alla disputa della partita per la presenza di un "cluster di infezione da Sars-Cov-2 nel gruppo squadra della Società Alma Juventus Fano". La preoccupazione di evitare il rischio di diffusione del contagio – magari anche alla squadra avversaria – ha fatto si che anche gli organi federali condividessero tale obiettivo decidendo alla fine per rinviare la gara. All’Imolese, che venerdì pomeriggio era partita alla volta di Fano convinta di dover giocare, non è rimasto altro che rientrare a casa nella giornata di ieri. D’altronde i vertici delle due società si erano già sentiti in precedenza per vedere come affrontare la situazione. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale Simone Bernardini: "Ringrazio le istituzioni sanitarie che hanno fatto il proprio dovere con coscienza. Ringrazio soprattutto Ghirelli e Paolucci che si sono messi a completa disposizione quotidianamente, in questi giorni ci siamo sentiti non spesso, di più. Ringrazio anche il presidente che ha messo la squadra in condizione di effettuare i tamponi quotidianamente, quindi oltre il protocollo, per salvaguardare la situazione. Stiamo cercando una struttura che ci ospiti per effettuare la famosa ‘bolla’ e circoscrivere la squadra da eventuali nuovi contagi, e per cercare di trovare la giusta concentrazione per affrontare queste due gare in attesa di sapere la data della disputa".

Adesso si tratta di capire cosa potrà succedere. Ieri mattina alle 9 l’Alma ha rifatto i tamponi a tutti e così sarà ogni giorno per la salvaguardia della salute di tutti, anche se per il protocollo è necessario farlo ogni 48 ore. I positivi per adesso restano tre, mentre altri tre del gruppo squadra accusano sintomi anche se restano negativi. Tra questi c’è anche mister Tacchinardi. Come sappiamo il Cocid ha giorni di incubazione ed è questo che preoccupa il Fano. Alla luce di questi risultati medici, che saranno ripetuti nei prossimi giorni, si saprà se il focolaio è rimasto circoscritto ai soli Brero, Bruno e Scimia oppure se il virus dopo il periodo di incubazione è esploso anche in altri giocatori granata. Se la positività non dovesse espandersi è assai probabile che la Lega Pro possa decidere di far disputare la gara di andata sabato 22 maggio, con conseguente slittamento a sabato 29 del match di ritorno Imolese-Fano. Non è comunque escluso un posticipo più lungo, anche se occorrerà in ogni caso rispettare l’ordine degli incontri determinato dalla classifica, per cui il secondo match dovrà essere sempre e comunque disputato al "Romeo Galli" di Imola. Questo perché, come ha spiegato lo stesso mister Tacchinardi, "ci sono altri giocatori in squadra che non si sono allenati, perché seppur attualmente negativi hanno una sintomatologia e potrebbero divenire positivi in qualsiasi momento. Io stesso ho disertato degli allenamenti a causa di un forte mal di testa, debolezza e mancanza di lucidità". Tacchinardi aveva concluso il suo appello sottolineando come il rinvio "della nostra gara non ne condiziona delle altre" per cui tale provvedimento è "semplicemente una cosa buona e giusta e corretta anche dal punto di vista sanitario". Il rinvio di sette giorni consentirà all’Alma di recuperare almeno Gentile, che oggi è nella lista degli infortunati, e forse anche Brero se nel frattempo si sarà negativizzato.

s.c.