MAURIZIO GENNARI
Sport

La Vuelle crolla a Venezia e retrocede in A2

La squadra crolla (91 a 79) e scivola in serie A2 dopo 26 anni. Finisce una delle annate peggiori

La Vuelle crolla a Venezia e retrocede in A2

La Vuelle crolla a Venezia e retrocede in A2

Venezia, 5 maggio 2024 - La Vuelle è in serie A2. Ci torna dopo 26 anni. Crolla a Venezia (91 a 79) dove va sotto, prima che la partita diventi una mezza burla, anche di oltre 20 punti. Partita che muore quando dai campi interessati arrivano le notizie che Treviso sta vincendo, ed anche bene, contro Derthona, squadra che non aveva più nulla da chiedere a questo finale di campionato.

Finisce così una delle annate peggiori, sotto il profilo delle scelte tecniche della storia recente della formazione biancorossa. Basterà alla dirigenza uscire dal confessionale e recitare l’atto di dolore... «Mio Dio mi pento e mi dolgo...», più trenta Ave Maria? Molto probabilmente no. Perché anche a Venezia i tifosi pesaresi presenti in tribuna, alla fine hanno mostrato un grande lenzuolo con una scritta – tradotta dal volgare – che indicava chiaramente agli autori di questa annata, di togliere il disturbo. Perché la stagione di Pesaro, che comunque aveva a disposizione un budget di circa 4 milioni e mezzo, ha fatto il paio e forse anche peggio con l’annata di Petrovic e della linea brasiliana che innescò battute di questo tipo: ‘Dove gli avete presi questi camerieri’. Che si era partiti male lo si era visto al torneo Ford quando fece la sua apparizione sul parquet il pivot Schilling. Uno con problemi fisici e nemmeno un gigante: improponibile. Poi c’è stata la caccia al play McCallum, ultimo dei problemi, sbattuto fuori e che portò all’arrivo di Cinciarini; quindi è stata la volta di Bamforth che ha tolto il disturbo lasciando la squadra, altra guardia Bamforth con chiari problemi fisici. Quindi l’arrivo di Mcduffie dopodiché c’è Foreman e per finire l’ingaggio di Love per Totè infortunato.

Nel mezzo il cambio di allenatore con l’arrivo di Sacchetti. Un totale delirio, la linea del caos. Scelte degli americani, com’è il caso di Ford e di Bluiett assolutamente inadeguati ad un campionato fisico e muscolare come quello italiano. Come se non bastasse anche la filosofia tecnica di giocare senza pivot con delle vere e proprie Caporetto sotto i tabelloni: anche a Venezia Pesaro ha preso 11 rimbalzi in meno rispetto ai padroni di casa. Un disastro sotto tutti i fronti, un disastro che ha portato alla retrocessione, sul campo, della squadra dopo 26 anni di onorata carriera per una delle piazze storiche del basket italiano e con una media sempre superiore ai 5mila spettatori a gara. Il match di Venezia? Ha avuto un senso per i primi 20 minuti di gioco soprattutto grazie a Mcduffie e a Foreman. Poi da Treviso s’era capito che si stava giocando una gara pro forma per cui tutta la formazione pesarese si è sgonfiata come un palloncino. Nel terzo quarto con Venezia che sale a più 20 gli uomini di Sacchetti in 8 minuti mettono dentro solo due tiri dal campo. Sul ponte sventola la bandiera bianca, quella della resa. Ora si pone il problema di ricostruire tutto l’impianto mettendo nel conto anche che tutti i contratti dei giocatori italiani sono in scadenza ed in serie A2 si gioca con 8 italiani e due americani. Un grande problema comunque lo si guardi, perché sopra c’è anche quello del palasport da 11mila posti e il vecchio palas non è utilizzabile perché non ha i requisiti per giocare la serie A: solo 1300 posti. Si annuncia un'estate bollente.

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